GoTankōbon #84 | Viaggio nel tempo a caccia della verità e l'anime di Kagurabachi
Ciao! Questa è l’ottantaquattresima puntata di GoTankōbon. Oggi vi parlerò di un manga che mi ha tenuto incollato alle sue pagine: La Nave di Teseo di Toshiya Higashimoto. Come sempre, ci sarà anche uno spazio dedicato alle notizie settimanali e alle migliori uscite in fumetteria o libreria.
In viaggio con papà, ma nel passato per cercare di scoprire la verità ⏱️👨👦
Ci sono dei ricordi che abbiamo costruito nella nostra vita che rimangono incollati alla nostra mente, come fossero un fastidioso e appiccicoso materiale che non riesci a togliere nemmeno gettandoci sopra un flusso d’acqua. Sono immagini dispettose, che a volte decidono di farsi spazio tra le nostre meningi quando meno ce lo aspettiamo, portandoci a fare smorfie incontrollabili anche in pubblico. A volte ci scherziamo su, altre volte invece fingiamo di aver avuto una fitta al dente del giudizio per glissare immediatamente con il nostro interlocutore che si è preoccupato poco prima. Shin Tamura, il protagonista del manga La Nave di Teseo di Toshiya Higashimoto, non può però mai distogliere il pensiero da un ricordo che lo rincorre da quando è nato: suo padre è un assassino che nel 1989 ha avvelenato più di venti persone (tra cui molti studenti delle elementari) nella scuola del piccolo paese d’origine della famiglia.
In questo manga conosciamo il protagonista e la sua quotidianità facendoci largo, con molta fatica, nello stigma che portano in Giappone i figli dei carcerati. La loro è una vita di condanne e di ingiustizie: Shin viene visto e trattato come un appestato, nonostante non c’entri nulla con i fatti del 1989 (a dire la verità, lui era ancora nel grembo della madre a quei tempi). Ma la sua tenacia lo spinge ad andare avanti, a trovare una donna che lo ami per la persona che è e a costruire una famiglia bellissima. Nonostante ciò, per lui è impossibile godersi il presente quando sa benissimo che il suo passato tornerà a fare visita anche alla sua progenie. Anche perché nel frattempo si parla ancora di Bungo Sano, suo padre, in tv e sui social dato che continua a professarsi innocente a distanza di oltre trent’anni dal tragico evento. Sì, ve ne siete accorti: Shin ha dovuto prendere il cognome della madre per non farsi riconoscere come il figlio di uno dei più grandi killer della storia nipponica.
Qualcosa però non torna nella ricostruzione dei fatti che media e polizia hanno realizzato negli anni. Shin lo sa bene e un giorno, come per magia o grazie a qualche molesto yōkai (creature mitologiche e soprannaturali della mitologia giapponese), viene accontentato: una forza superiore lo rispedisce inaspettatamente nel 1989, proprio nel paesino dove si svolse la strage che mise fine alla libertà di suo padre. Ora potrà scoprire la verità, ma non sarà semplice perché il poliziotto della cittadina Otousu è suo papà “Bun”. A partire dal loro primo inevitabile incontro nasce un manga fatto di malintesi, costanti colpi di scena, segreti non rivelati: un racconto in cui la voglia di scoprire cos’è realmente accaduto in quella scuola vi seguirà anche quando sarete lontani dalla lettura. Il potere de La Nave di Teseo, infatti, sta proprio nella sua capacità di giocare alla perfezione con il viaggio nel tempo: una mossa narrativa che ha spesso rovinato diverse opere, ma che in questo caso fa la differenza sin dal primo capitolo. Personalmente ho divorato il manga 3 o 4 volumi alla volta, perché non riuscivo a smettere (e anzi, mi sono dovuto forzare un paio di volte perché non potevo rimandare degli impegni). Non voglio esagerare, ma è uno dei migliori thriller che vi capiterà di leggere in questo momento. La storia è costruita bene, bada con attenzione ai dettagli e ha un crescendo di scoperte equilibrato. Vi tiene sulle spine, sempre.
Il manga infatti ci mostrerà dei costanti dualismi che dovranno portare per forza a una strada risolutiva. Shin e Bungo saranno, scambiandosi costantemente i ruoli, amici e nemici, figlio e padre, sospettato e poliziotto in un Giappone rurale lontanissimo dalle metropoli come Tokyo. In un posto dove tutti conoscono tutti, nessuno sa chi è Shin, che però al tempo stesso grazie alle riviste e i giornali letti conosce ogni singola mossa che tutti gli abitanti faranno da quel giorno in poi. La sua conoscenza del passato sarà importantissima per scoprire chi sia il vero serial killer della scuola di Otousu, ma dovrà fare molta attenzione con chi condividere le sue informazioni. E poi c’è una regola che non si può mai ignorare con i viaggi del tempo: se il passato cambia, cambierà anche il futuro. In questo modo, in base alle sue scelte, cosa ne sarà di Bungo? E soprattutto, cosa ne sarà di Shin? Lui nascerà lo stesso? Il tormento di essere il figlio di uno dei carcerati più famosi del Giappone si trasformerà, nel 1989, nella paura di quale sarà il vero domani. Lo Shin che ci sarà, sarà lo stesso che è tornato indietro nel tempo? Dopotutto, è il paradosso della nave di Teseo che si domanda la stessa cosa. Se nel tempo ogni pezzo della nave viene sostituito con uno nuovo, alla fine, il quesito è: è ancora la stessa nave di prima o è diventata una nave diversa?
Un anime che c’era da aspettarselo e il viaggio di Oda per la sua serie tv su Netflix ⚔️🐟
Arriviamo così alle notizie della settimana, dove c’è un nuovo anime che sta per arrivare sui nostri schermi (e ce lo aspettavamo), ma anche una buona notizia su Oda.
E insomma, dopo essere stato il manga del 2024 non poteva accadere nient’altro che questo: Kagurabachi riceverà un adattamento animato, probabilmente già a partire dai prossimi mesi. Non è ancora una notizia ufficiale, come potete vedere, ma vista la fama che quest’opera ha guadagnato in patria e non solo era un risultato abbastanza scontato. Un po’ come il suo arrivo in Italia, dopotutto. Adesso c’è solo da aspettare il primo teaser, l’annuncio ufficiale e poi ce lo potremo godere in santa pace. Ah, la produzione dovrebbe essere affidata a Cygames Pictures.
E passiamo a Oda e One Piece: il mangaka negli scorsi giorni ha realizzato un post, pubblicato sui social ufficiali della serie tv, in cui ha parlato del suo viaggio a Città del Capo (dove stanno girando il live action). Sappiamo bene la centralità che ha il mangaka in alcune scelte e il suo ruolo non cambierà neanche in vista della seconda stagione. Oltre al fatto che siamo contenti di vederlo felice, questo post ci ha dimostrato un’altra cosa: l’autore sta bene. Nei giorni scorsi si era parlato di alcuni suoi problemi di salute che avrebbero messo in crisi la produzione dei capitoli del manga. Ma, molto fortunatamente, tutto sembra essere passato (oppure nulla c’è mai stato, che sarebbe ancora meglio).
Chiudiamo con un annuncio di Star Comics che farà felici i lettori di Dr. Stone: in primavera uscirà l’ultimo e conclusivo volume della serie (il 27) e la casa editrice ha in serbo una variant cover speciale. Non sappiamo ancora quale sarà, ma nelle prossime settimane verrà svelata al pubblico.
Le migliori uscite manga della settimana (2 dic - 8 dic) 🧜♀️👩💼
Chiudiamo con le uscite manga della settimana, che sono un pochino meno rispetto alle settimane passate (e ci mancherebbe pure dopo i botti del Lucca Comics & Games). In libreria e fumetteria troverete: Rurourin Kenshin (17), Claymore (25), Blue Box (5), Love is war (28), Four knight of the apocalypse (17), Guru Guru (box da 5 a 8), Detective Conan (54), Marriage Toxin (6), Yumeochi (3), 51 modi per proteggerla (2), Tsugumi Project (7) e Kuma Kuma Kuma Bear (7). Come novità, infine, vi segnalo:
L’impiegata e la sirena, e altri racconti di Mai Shiba: Feltrinelli ci porta uno di quei manga che leggo sempre molto volentieri, in cui c’è un po’ di tutto: contemporaneità, folklore e incontri tra dimensioni differenti che non dovrebbero mai avvenire.
Vampire, arpie e gru, demoni, tengu, yuki-onna e, naturalmente, sirene… donne fantastiche e selvagge della mitologia nipponica. Sette racconti per sette incontri fugaci tra ragazze del Giappone contemporaneo e creature antiche, solo in apparenza umane. Mondi diversi che si incrociano, ispirando una riflessione profonda sulla condizione femminile di oggi e di ogni tempo.
E con questo è tutto anche per questa settimana. Ci avviciniamo alle feste, ai bei giorni da passare in famiglia e la newsletter, ve lo anticipo, andrà in vacanza anche lei per qualche giorno (ma ne riparliamo meglio settimana prossima). Io intanto vi ricordo di condividere la puntata con chi volete o di lasciare un cuoricino di supporto qui in basso se dovesse esservi piaciuta! Ci sentiamo venerdì 13 dicembre, ciao!