GoTankōbon #76 | Giochiamo a diventare Toriyama e lo strano caso dell'anime fan made di Berserk
Ciao! Questa è la settantaseiesima puntata di GoTankōbon. Oggi parleremo di Dragon Ball: Sparking! Zero, della creatività che ci ha donato questo manga e di tanto altro.
Dalla carta al videogame, Dragon Ball ci farà giocare per sempre 🐉🎮
Tra la fine delle scuole elementari e l’inizio delle medie, lo ricordo nitidamente, con i miei amici facevamo un gioco: realizzavamo su alcuni fogli di carta dei combattimenti a tema Dragon Ball. Con dei disegni piuttosto grossolani inventavamo mosse esplosive, trasformazioni e tante altre tamarrate che Akira Toriyama ci aveva infuso nel cervello attraverso il manga e l’anime che seguivamo su Italia 1. Era molto divertente, stimolava la nostra creatività e amplificava la nostra speranza di vedere in futuro scene simili realizzate su carta o in televisione. Era già il periodo in cui online circolavano le prime immagini, super fake, del Super Saiyan 5, Super Saiyan 6 e così via fino ad arrivare a numeri folli permeati da tanti altri zero.
In quegli anni, gradualmente, siamo passati dal tenere in mano una matita e a osservare un foglio a tenere in mano un pad e a guardare uno schermo. Un’eresia per qualche genitore dell’epoca, ma non per noi che finalmente avevamo la possibilità di controllare i nostri eroi preferiti e farli combattere come ci pareva e piaceva. Di giochi di Dragon Ball ne ho provati tanti nel corso degli anni e mi hanno quasi sempre divertito tutti parecchio (tranne Final Bout che era veramente incomprensibile). Ma è quando è arrivata la serie Budokai Tenkaichi su PlayStation 2 che tutto è cambiato: finalmente potevamo utilizzare praticamente ogni personaggio visto nel manga e nell’anime, passando da Goku bambino fino ad arrivare ai personaggi di Dragon Ball GT, combinando pugni, calci, teletrasporto, onde energetiche, esplosioni. Tutto.
Di pomeriggi in solitaria e con amici a fare quei combattimenti ne avrò passati chissà quanti. Ed era sempre bellissimo, perché quella voglia di creare cose nuove non mancava mai. Giocando con Goku sarei potuto passare direttamente al Super Saiyan di terzo livello, ma preferivo farlo gradualmente per dare una narrazione coerente al combattimento. Altre volte, invece, perdevo di proposito solo per poi effettuare una rimonta insperata all’ultimo minuto, concludendo con qualche mossa iper luminosa e, ahimé per il campo di gioco, distruttiva. Forse quello, più di tutti, è stato il momento in cui mi sono sentito più vicino a chi realizza sul web i cosiddetti “what if”: storie inventate, alternative, che partono da alcuni fatti già esistenti in un universo narrativo. In poche parole, giocavo a essere Akira Toriyama: la stessa cosa che ha fatto - meglio di tutti quanti direi - il suo erede Toyotarō, l’attuale autore di Dragon Ball Super.
Potete dunque immaginare come mi sono sentito quando è stato mostrato per la prima volta Dragon Ball: Sparking! Zero, un videogioco che inizialmente non aveva neanche questo nome ma che era stato annunciato con la seguente frase: “A new Budokai Tenkaichi Begins”. Per me è stato come un ritorno al passato: nonostante siamo andati avanti di un quantitativo di anni che non voglio neanche contare, quella voglia di divertirmi e di sperimentare mosse e combinazioni è rimasta accesa. E chi ha sviluppato il gioco sa bene quanta creatività può generare qualche Saiyan che combatte.
Proprio per questo è stato introdotto all’interno del titolo un editor che permette di creare battaglie a proprio piacimento: è possibile scegliere protagonisti, scenari, musiche, titolo del combattimento, trasformazioni che si attivano in base a determinati eventi. Ora possiamo davvero costruire la nostra storia di Dragon Ball usando modelli ad alta definizione. Toriyama, nonostante la sua pesantissima scomparsa, ci ha donato un mondo immaginario da cui attingere per creare un’infinita combinazione di storie. Ancora oggi. Potevamo chiedere qualcosa di più dall’universo di Dragon Ball? Beh sì, magari un’altra serie animata. Ah, ma quella è uscita proprio oggi e si chiama Dragon Ball Daima. Ne parleremo, però con calma, la prossima settimana. Dopotutto è l’ultima opera a cui ha lavorato il sensei, va trattata con cura.
Problemi per l’anime fan made di Berserk e il cambio di ritmo di Hunter x Hunter 🚫✍️
Arriviamo così alle notizie settimanali, dove c’è da parlare di un prodotto animato realizzato da alcuni fan che sta avendo qualche problema, ma anche di qualche altro dettaglio su Hunter x Hunter.
Vi ricordate di quel progetto animato su Berserk, chiamato Berserk: The Black Swordsman? Ecco, sta avendo qualche problemino. In particolar modo, lo Studio Eclypse - uno studio d’animazione indipendente, nato per creare un finale alternativo di Attack on Titan (cosa che, non so, non ho mai apprezzato troppo) - è stato accusato di violazione del copyright da parte di Hakusensha, ossia l’editore che serializza il manga in Giappone. Dopotutto, il progetto poteva essere considerato un lavoro fan made, senza nulla di ufficiale alle sue spalle (nonostante le buone premesse). Cosa succederà ora? Difficile da capire. Al momento il progetto non è stato cancellato, con Studio Eclypse che sta avviando dei contatti con la casa editrice per trovare una soluzione, ma probabilmente non si troverà un accordo entro un breve periodo. Una cosa sola è certa: Berserk, che sia manga che anime, continua a essere un’opera molto sfortunata.
Anche il campionato di calcio tedesco si è accorto dell’epidemia che è attualmente in corso tra i suoi calciatori: sono tutti fissati con manga ed anime. E le esultanze che fanno dopo aver segnato un gol, ogni settimana, sono una chiara dimostrazione.
Abbiamo parlato spesso di quanto i ritmi dell’editoria dei manga possano essere infernali. Sono fumetti che hanno bisogno di uscite serrate, ma che possono uccidere la creatività e rovinare la salute di molti autori. Tanti in passato, e ancora oggi, hanno sofferto di burnout o di altre patologie causate dal troppo lavoro. Ma ci sono casi eccezionali, come quello di Togashi, in cui è l’editore stesso a scegliere di fare delle pause, magari anche in accordo con l’autore (e per fortuna, ci verrebbe da dire). Il papà di Hunter x Hunter, visti i problemi di salute che lo affliggono da un po’ di tempo, tornerà sulla rivista Jump ma non più con cadenza settimanale ma bensì irregolare (rispettando, dunque, le tempistiche del mangaka).
Le migliori uscite manga della settimana (7 ott - 13 ott) 👊🗼
Torna in libreria e fumetteria l’uomo con il pugno più forte del mondo, ma anche l’opera di Keigo Shinzo e non solo. Nel dettaglio, in settimana sono stati pubblicati: One-Punch Man (30), Hirayasumi (7), Gachiakuta (8), Initial D (11), Heart Gear (5), Komi Can’t Communicate (32), Amane Gymnasium (7), Kingdom (65), Witch Watch (9), Black Butler (34), Tokyo Duel (10), Wet Sand (3), What About Tomorrow (7) e The Elusive Samurai (10).
Insomma, come avrete capito la prossima settimana si parlerà ancora di Dragon Ball. Ma non si può rimandare una chiacchierata sulla nuova serie animata, dai, cercate di capirmi. Quindi che altro dirvi, vi ringrazio per essere arrivati fin qui, se volete supportare la newsletter qui sotto avete qualche tasto per farlo e niente, corro a guardarla immediatamente. Ci sentiamo venerdì prossimo, ciao e buon weekend! ✌️