GoTankōbon #62 | Meno male che c'è Monster Hunter e Gachiakuta che diventa un anime
Ciao! Questa è la sessantaduesima puntata di GoTankōbon. Oggi parleremo di Monster Hunter Orage, ma anche di videogiochi e di tanto altro.
Dalla console alla carta, sempre made in Japan 🎮🦖📚
Sono stati giorni molto intensi per il settore del gaming, tra annunci, delusioni e critiche varie. Giugno, fino al periodo pre pandemia, rappresentava il mese più importante per l’industria videoludica: in questo periodo si teneva l’E3, ossia la fiera a cui partecipavano praticamente tutti gli sviluppatori e gli editori per presentare i futuri titoli (o future console). Oggi il caro e vecchio E3 è stato sostituito da eventi singoli, svolti sia online che dal vivo, portati avanti sia dalle software house che da volti noti di questo settore, come Geoff Keighley (quello dei The Game Awards per intenderci). Ecco, per riassumervi l’opinione media al termine di queste calde giornate videogiocose, tutte queste conferenze sono state un mezzo disastro: gli annunci sono stati deludenti, i ritmi non sono sembrati adatti a uno show che deve anche intrattenere e si percepisce uno stato depressivo da parte dei giocatori abbastanza inquietante (Microsoft però è riuscita a emergere). Se a tutto questo clima ci aggiungiamo anche quello dei costanti e sempre più crescenti licenziamenti all’interno del mondo del gaming, beh possiamo già serenamente dire che il 2024 non sarà un anno da ricordare per il videogioco.
Da non addetto ai lavori e non più (purtroppo) hardcore gamer, qualcosina di positivo fortunatamente me la sono comunque portata via da questi tanti minuti passati a guardare eventi in streaming pieni di trailer: sono state mostrate altre immagini del nuovo Monster Hunter, che dopo i capitoli “World” e “Rise” tornerà con quello chiamato “Wilds”. Per chi non lo conoscesse, questo è un gioco in cui si vestono i panni di un cacciatore o di una cacciatrice e si combattono mostri tendenzialmente un centinaio di volte più grandi di noi. Fine. Poi ci sono le meccaniche di gioco che ti permettono di raccogliere materiali e migliorare le armi con cui combattere, ma anche le trame dei vari capitoli che spesso si incentrano sul far sì che sul pianeta Terra ci sia un giusto equilibrio tra umani e mostri (si combattono solitamente quelli che minano questa bilancia). Ah, ci sono anche i Felyne: dei meravigliosi gatti bipedi che ti sostengono nelle battaglie come dei veri scudieri. Insomma, sono titoli che portano via con sé sempre tantissime ore, specialmente se giocati insieme ad altri amici. E il me rinchiuso a casa durante il lockdown del 2020 ne sa qualcosa.
Quello che molti non sanno, però, è che dall’universo di Monster Hunter sono nati tanti altri progetti. La software house Capcom, che nel tempo ha compreso di avere tra le mani la gallina dalle uova d’oro, ha infatti dato vita a vari crossover con altri videogiochi (quello con The Witcher è uno dei più recenti), ma ha anche prodotto carte, anime e film. Cos’altro poteva mancare, parlando di un prodotto giapponese pensato in primis per un’utenza nipponica? Non servirebbe neanche dirlo: il manga. Ed è proprio così che nel 2008 viene pubblicato Monster Hunter Orage. Un fumetto raccolto in quattro volumi realizzato dalla penna di Hiro Mashima, uno dei maestri moderni del battle shōnen (fumetto per giovani ragazzi con combattimenti). E, ne sono abbastanza sicuro, non c’era mangaka migliore a cui Capcom potesse affidare il progetto.
Hiro Mashima, classe 1977, è un mangaka figlio delle storie di Akira Toriyama (Dragon Ball), così come Masashi Kishimoto (Naruto) ed Eiichirō Oda (One Piece): tutti autori cresciuti con il mito di Goku che, a loro volta, hanno dato vita a storie con molti elementi in comune. L’opera magna di Mashima è senz’altro Fairy Tail, anche se a differenza degli altri mangaka lui è stato fin qui senz’altro il più prolifico dal punto di vista del numero di storie realizzate. Nei suoi manga, infatti, si ripresentano ciclicamente quegli elementi che hanno tanto caratterizzato i battle shōnen più famosi, soprattutto per quanto riguarda il protagonista: un personaggio solitamente bizzarro, con un grande potere pronto a esplodere, che insegue un sogno che lo porterà a diventare sempre più forte.
In Monster Hunter Orage, non a caso, ci ritroviamo di fronte a un racconto simile: Shiki, il giovane protagonista, è un cacciatore che vuole sconfiggere Miogaruna, un leggendario mostro conosciuto grazie ai racconti del suo maestro prematuramente scomparso. Con l’aiuto di Irie formerà una squadra che porterà entrambi ad affrontare mostri e nemici sempre più potenti, rafforzando il loro legame e la loro tempra. Per gli amanti di Fairy Tail questo è un manga da non perdere, anche perché Hiro Mashima lo ha realizzato mentre disegnava le battaglie e le avventure di Natsu Dragneel. Il concetto delle gilde, forte anche nell’universo di Monster Hunter, avrà reso più facile il lavoro al mangaka, che non ha ovviamente rifiutato di citare in qualche modo il suo lavoro più famoso. Nel primo capitolo di Monster Hunter Orage, quando Shiki entra nella taverna di Akamaaya, viene effettuato un gesto con la mano che ricorda tantissimo quello che fanno i maghi della gilda di Fairy Tail.
Questo è un manga adattissimo a chi conosce bene la saga di videogiochi della Capcom, perché si divertirà a rivedere i mostri più famosi replicati in stile manga da una penna che sa disegnare molto bene le scene d’azione. Al tempo stesso, però, è un titolo adattissimo anche a tutte quelle persone che amano i fumetti di questo genere: per chi è cresciuto con Dragon Ball e One Piece, per chi ama i combattimenti e il superare i propri limiti. Fidavtevi, leggendo di Shiki e le sue avventure rivedrete tanto dei vari Goku, Luffy, Naruto e Natsu. Vi ritroverete di fronte a un personaggio buffo, forte, gentile e innamorato come tutti gli altri del cibo. Quest’ultima, per chi non lo sapesse, è caratteristica peculiare dei protagonisti delle storie per ragazzi: l’obiettivo degli autori è quello di insegnare ai giovani che mangiare fa bene e permette di crescere in salute. E anche io, in questo universo narrativo sospeso a metà tra videogiochi e fumetti, devo ammettere che mi sono sentito un po’ meno adulto. E non è stato male.
L’animazione giapponese che funziona nei cinema italiani e l’anime di Gachiakuta 📽️🚮
Arriviamo così alle notizie della settimana, che sono tutte quante a tema anime. Tra film al cinema e nuove serie in arrivo, iniziamo.
In questi giorni al cinema molti di voi avranno già visto Haikyu!! The Dumpster Battle, il film sul manga dedicato alla pallavolo di Haruichi Furudate. La pellicola sta raccogliendo ottimi risultati, un po’ com’è accaduto recentemente anche con altri film d’animazione giapponesi. Ma quali sono quelli che hanno incassato di più in Italia? E quali hanno ottenuto più presenze? A rispondere a questi quesiti ci ha pensato la pagina Xeud (vi lascio il post nel dettaglio qui in basso), che ha confrontato i film più importanti arrivati nell’ultimo periodo paragonandoli sulla base dei numeri ottenuti nei primi sette giorni in sala. A dominare la classifica, naturalmente, ci pensa Il ragazzo e l’airone dello Studio Ghibli, che è diventato in assoluto il film d’animazione più visto al cinema nel nostro paese. Le altre pellicole, compresa quella di Haikyu!! hanno comunque ottenuto risultati degni di nota. C’è però un dettaglio importante da sottolineare su questo tema: spesso sono solamente le sale dei cinema delle città più grandi a proiettare questi film. I numeri, quindi, sono destinati a salire.
Gachiakuta è un manga che dovrei recuperare e che a tante persone (compresi miei amici) sta piacendo. E quando storie del genere funzionano, come è ben risaputo, l’adattamento anime non tarda mai ad arrivare. Ed ecco quindi l’annuncio: nel 2025 Gachiakuta finirà anche nel piccolo schermo e verrà realizzato da Studio Bones, gli stessi che hanno realizzato quella meraviglia grafica di Mob Psycho 100, ma anche My Hero Academia.
Le migliori uscite manga della settimana (10 giu - 16 giu) 🔥🗡️
Che manga sono usciti questa settimana? Berserk (42), Dragon Ball Perfect Edition (26), Detective Conan (48), Wind Breaker (8), Squalificati (11), Rent a girlfriend (21), Pandora Hearts (2), Dance dance danseur (22), Dead Tube (21), Il mistero di Ron Kamonuashi (11) e i tre volumi dell’adattamento manga di Suzume. Come novità, invece, vi segnalo un’altra opera tratta da un videogame molto famoso.
Dark Souls Redemption (1) di Blondel e Shonen: Sì, lo so, parliamo solo di videogiochi oggi, sempre giapponesi per altro. Questa volta ci spostiamo dalle parti di FromSoftware, famosa proprio per la trilogia di Dark Souls, un’opera che ho sempre adorato. Parliamo di un GDR dark fantasy, ispirato da Berserk di Kentaro Miura, molto molto difficile e con una grande peculiarità: è ambientato in un mondo silenzioso. Il titolo, infatti, non ti racconta una storia ma è il giocatore stesso a dover ricomporre i pezzi di ciò che è accaduto nel decaduto ambiente di gioco. Solo così si potrà scoprire l’intera lore del videogame. Il manga saprà regalare le stesse emozioni? Lo spero. Io, nel frattempo, vi lascio qui sotto un video di ThePruld che offre un assaggio di questa lore. Beh sì, più o meno. Insomma, non dovete prenderlo proprio alla lettera.
E con questo è tutto! Vi ringrazio di essere stati con me anche questa settimana. Se questa puntata a tema gaming vi è piaciuta potete condividerla con chi volete. In alternativa, potete lasciare un cuoricino di supporto o un commento (qui in basso tutti i tasti per farlo). Io nel frattempo vi auguro un buon fine settimana, ci risentiamo venerdì prossimo. Ciao! ✌️