GoTankōbon #6 | Un diavolo motosega che cerca il senso della vita e una nuova casa editrice sui manga
Ciao! Questa è la sesta puntata di GoTankōbon. Oggi parliamo di Chainsaw Man, che sta per tornare in Italia, ma anche del suo autore e di una nuova casa editrice italiana che pubblicherà fumetti asiatici.
Motoseghe e martellanti dubbi, dubbi, dubbi, dubbi 🪚👹
Manca davvero poco al ritorno di Chainsaw Man in Italia. Presto verrà pubblicato il dodicesimo volume della serie, quello che darà il via alla seconda stagione di una storia già di per sé piena di eventi e spunti unici. In occasione di ciò, oggi voglio parlarvi un po’ di quest’opera e prenderla come pretesto per virare poi, in particolar modo, su un aspetto che secondo me caratterizza molto l’autore, Tatsuki Fujimoto.
Avete presente come funziona con le serie di successo, no? A un certo punto attorno a loro inizia a sollevarsi una specie di brusio, che gradualmente diventa una chiacchierata ad alto volume, poi un bel baccano e infine un caos infernale. Ecco, con Chainsaw Man è accaduta la stessa identica cosa e l’ultima fase è stata rappresentata dall’anime, uscito a ottobre 2022 su Crunchyroll. Insomma, arrivati a questo punto capite bene che non potevo più ignorarlo. Quindi una sera mi sono messo sul divano, ho iniziato a guardarlo, dopo pochissimo tempo mi sono ritrovato a confermare con il telecomando su quel conto alla rovescia ansiogeno che dice “premi per il prossimo episodio” e poi, a un certo punto mi sono reso conto che ero arrivato all’ultima puntata.
Tralasciando il fatto che non ho mai skippato la sigla, che è una figata assurda grazie alla musica di Kenshi Yonezu e alle molteplici citazioni al cinema americano (ve la lascio qui sopra se non l’avete mai vista, riconoscerete sicuramente qualche scena di un film), appena ho terminato gli episodi ero fregato: dovevo finirlo e leggerlo tutto, perché l’ultimo episodio non coincideva con l’ultimo volume del manga. E lì, attraverso la carta, le pagine e un ritmo meno frenetico, ho capito a pieno perché Chainsaw Man è diventato quello che è. Io, prima di avvicinarmi all’anime, pensavo fosse un altro di quei manga un po’ pazzi, pieni di sangue, botte e demoni da sconfiggere. Insomma dai, il protagonista è uno che ha una motosega in testa e altre due sulle mani, come potevo prenderlo seriamente? E invece, alla fine, mi sono ritrovato davanti a una storia molto più profonda di quanto mi aspettassi.
Ovviamente è una storia con la giusta dose di splatter, horror e compagnia bella: tutto quello che ho nominato prima c’è e anche in grandi quantità. Ci sono poi anche gag divertenti, momenti drammaticamente tristi e tante, tante domande. Chainsaw Man è infatti fortemente caratterizzato dall’umanità dei suoi personaggi, tra cui quella del suo protagonista, Denji: un ragazzo che per varie circostanze finisce per diventare un demone con le motoseghe. E qui arriviamo infatti a quell’aspetto di Tatsuki Fujimoto che avevo accennato prima, quell’ingrediente che prende le sue storie e le fa esplodere nella nostra testa, facendole andare avanti anche quando abbiamo chiuso il volume da ore. Fujimoto crea sempre grandi universi narrativi, con storie complesse e intricate. Ai suoi protagonisti fa accadere tantissime cose, spesso terribili, e la cosa straordinaria è che questi non si tormentano quasi mai per ciò che accade attorno a loro ma anzi, lo fanno da soli, nei momenti di tranquillità, ponendosi costantemente una serie di dubbi: perché viviamo? Qual è il nostro scopo in questo mondo? A cosa serve la nostra esistenza?
Nelle sue opere c'è un’interrogazione continua da parte dei personaggi, che a forza di domandarsi cosa sia giusto e sbagliato nella propria vita, finiscono per diventare i principali antagonisti di loro stessi. Ognuno, poi, reagisce a modo proprio e questo non fa che renderli ancora più umani. C’è ad esempio Denji che, specialmente per via del suo passato, arriva a pensare che una delle cose migliori sia annullarsi: privarsi di qualsiasi stimolo per non correre il rischio di stare male.
Ma ci sono anche Agni in Fire Punch o Ujino in Look Back (di cui parleremo un giorno) che attraversano la stessa tormenta di dubbi, seppur in scenari e universi totalmente differenti. Cosa rende una vita degna di essere vissuta? Quali sono i sogni ritenuti all’altezza di essere seguiti? Cosa può rendere speciale il mio tempo su questo pianeta? Alla fine, una cosa sola è chiara: che tu sia un diavolo con le motoseghe, una specie di torcia umana della Marvel o una ragazzina che sogna di fare i manga, non importa. Pensare al futuro rende fragile chiunque.
Certo, un po’ potevo aspettarmelo che alla fine mi sarei trovato davanti a un’altra storia profonda. Prima di avvicinarmi a Chainsaw Man avevo già letto altre cose di Fujimoto e tutte, a modo loro, ti danno quella sensazione di aver letto qualcosa di grande e, al tempo stesso, in grado di lasciarti con molti dubbi. Finisci quindi anche tu a porti tante domande ed è in un certo senso una bella cosa, perché ti permette di aprire il tuo sguardo verso tanti altri punti di vista. Ma questo è anche l’obiettivo dell’autore, che probabilmente vuole spingerti a porti gli stessi interrogativi che lui stesso ha.
Di risposte, infatti, Fujimoto non ne ha neanche una: non è un guru e non vuole insegnarti assolutamente nulla. Le storie stesse alla fine non vengono poi influenzate così tanto dall’introspezione dei personaggi, che spesso finiscono addirittura per essere trasportati più dalla loro parte istintiva che da quella riflessiva. E probabilmente, un altro aspetto che rende il tutto incredibilmente affascinante è anche il modo con il quale riesce a impacchettarti queste storie, rendendole facili da leggere e incredibilmente cinematografiche nonostante i tanti momenti di autoanalisi.
Qualche giorno fa stavo leggendo Heavy Meta, la newsletter di Lorenzo Fantoni, e in una sua puntata ha fatto una riflessione che si sposa perfettamente con quello che Tatsuki Fujimoto fa con i suoi manga: con il web (e nel caso del mangaka calza a pennello dato che ha cominciato a pubblicare online) è cambiato il nostro modo di leggere e osservare le cose. Chi scrive e chi disegna deve quindi riadattarsi, rendendosi più disponibile agli occhi del lettore. Ed ecco allora che in Chainsaw Man ci ritroviamo davanti a tavole che sono incredibilmente dinamiche, che giocano costantemente con il “girapagina” e che ci mettono di fronte a scene che non seguono le rigide regole geometriche del layout.
Fujimoto è come se lavorasse ai suoi disegni con una piccola telecamera in grado di riprendere e replicare su carta una scena ben nitida nella sua testa. Ti fa dimenticare di essere davanti a un fumetto e lo fa con grande naturalezza, forse anche grazie al suo infinito amore per il cinema (le avete trovate quelle citazioni nella sigla che vi ho lasciato sopra?). In fin dei conti sarà anche per questo se l’anime ha avuto un incredibile successo: ci ha permesso di entrare nella sua testa, nei suoi dubbi e nel suo modo di strutturare il fumetto attraverso l’animazione. Così tutto ha magicamente preso vita e colore.
Arriva Toshokan, una casa editrice italiana sul fumetto asiatico “che mangava” 🏯📚
Passiamo alla sezione dedicata alle migliori notizie della settimana. C’è una nuova casa editrice sul fumetto asiatico in città, ma ci sono anche altre novità come l’arrivo di un manga su Rick e Morty e di una nuova variant decisamente fashion. Letteralmente, direi.
Una nuova casa editrice italiana sui manga (e non solo) è qui! Si chiama Toshokan e arriverà nelle librerie a maggio con una serie di volumi molto interessanti. Le pubblicazioni, ci tengono a precisare, non proverranno solamente dal Giappone ma dall’intero mercato asiatico. Come si può leggere dal loro sito, si presenteranno in libreria, edicola e fumetteria con sei volumi unici e seriali di diverso genere (fantasy, distopico, romantico, inquietante e comico) e con una diversa origine di provenienza (giapponese, vietnamita e taiwanese). Un altro aspetto da sottolineare, che rende molto interessante questa nuova realtà, è che i volumi di Toshokan saranno proprio degli oggetti belli da possedere, perché saranno impreziositi da sovraccoperte stampate a colori (e questo non può che rendere felici noi e le nostre librerie). Personalmente, i titoli che per il momento mi incuriosiscono di più sono La biblioteca sotterranea e I difensori del confine, ma il resto lo lascio scoprire a voi. Vi lascio comunque qui uno dei post presenti nella loro pagina Instagram, che raccoglie per bene quello che ci siamo detti (dategli uno sguardo, sembrano anche molto simpatici).
Sta per arrivare una nuova variant di Attack on Titan. Questa volta, però, sarà una copertina decisamente fashion, come ci indica il nome stesso che la caratterizza. Panini, infatti, collaborerà con UNIQLO (famoso brand d’abbigliamento giapponese) che a breve lancerà una nuova collezione dedicata al manga di Hajime Isayama. E così il primo numero dell’Attacco dei giganti italiano avrà sulla copertina la stessa immagine che verrà stampata su una delle t-shirt del marchio nipponico. Attenzione, questo numero sarà preordinabile solo entro il 12 aprile (qui se volete prenotare una copia), altrimenti sarà disponibile in pezzi limitati a maggio nel negozio UNIQLO di Milano, in Piazza Cordusio.
Piace a tutti Rick e Morty, giusto? Ecco, perché è impossibile che non possa piacervi. Quindi non provate a dire di no, tanto non ci crederei. Ok, proprio perché so che vi piace, sarete molto felici di sapere che sta per arrivare il manga ufficiale sulla serie di Adult Swim creata da Justin Roiland e Dan Harmon. Oni Press, un editore di fumetti dell’Oregon, ha infatti avviato una collaborazione con la Warner Bros per dar vita a un fumetto sulle avventure di Rick Sanchez e Morty Smith in stile manga. Il titolo del primo volume sarà Rick and Morty: The Manga – Get in the Robot, Morty e verrà disegnato da JeyOdin, mentre la storia sarà di Alissa M. Sallah.
Le migliori uscite della settimana (3 apr - 9 apr) 📖
Chiudiamo con le migliori uscite della settimana. Questa volta ho selezionato solamente due pubblicazioni, ma entrambe (visti anche i temi trattati) promettono di essere molto potenti.
La conquista del cielo di Yudori: in molti l’avranno già preso al Romics, dove era anche presente Yudori per firmare alcune copie. Tutti gli altri, invece, potranno averlo adesso. Quest’opera era attesissima dopo il successo di La Scelta di Pandora. Con forza e delicatezza a tempo stesso, l’autrice coreana ci racconta questa storia qui:
Nell’Olanda del XVI secolo, Amelie è una giovane cattolica sposata con Hans, agiato mercante con la passione del collezionismo. Un ruolo, quello della moglie umile e accondiscendente, che mal si accorda al suo carattere ribelle e curioso... Finché il marito non porta dai suoi viaggi una giovane schiava arrivata da terre lontane, frantumando il fragile equilibrio della casa. A poco a poco, però, le due donne stringeranno un legame che le spingerà verso la libertà.
Shrink (1) di Jin Nanami: esce per Dynit un manga molto interessante, il cui tema centrale è quello della salute mentale. Un fumetto che, dalle premesse, vuole tornare utile per combattere lo stigma dei disturbi psichiatrici.
Attacchi di panico, depressione, disturbi del neuro-sviluppo. Quello della salute mentale in Giappone è un problema nascosto; rispetto agli Stati Uniti e altri paesi il numero dei pazienti psichiatrici è molto inferiore. Il tasso di suicidi, invece, è particolarmente elevato. C’è la convinzione che il reparto di psichiatria sia un luogo speciale... Il dr Yowai, medico psichiatra, spera che le persone in cura aumentino affinché possa aiutarne il più possibile. Un manga sui disturbi della personalità dei ragazzi e ragazze.
E anche per questa settimana è tutto! Grazie come sempre per essere arrivati fin qui. Qua sotto (oramai lo sapete) potete lasciare un cuoricino di supporto e un commento. Se volete, potete anche condividere la puntata con chi potrebbe essere interessato. Passate una buona Pasqua e mangiate tanto. Ci si vede venerdì prossimo, ciao! 👋
Manga di Rick e Morty? Shut up and take my money 💸💸💸