Ciao! Questa è la quinta puntata di GoTankōbon. Oggi parliamo di un’epidemia di gatti zombie, di Milano che si trasforma in occasione del finale di Demon Slayer e di tanto altro.
E se i gatti diventassero un pericolo? 🧟
Qualche giorno fa mi è capitato casualmente sotto gli occhi questo vecchio cortometraggio di Makoto Shinkai (animatore e regista di film molto famosi, come Your Name) di nome Neko no Shuukai, che dovrebbe essere traducibile in qualcosa tipo “un raduno di gatti”. In questo minuto di animazione si vedono tante cose, tra cui un kaiju a forma di gatto che distrugge tutto (quindi un catzilla?) e tanta gente che non guarda dove mette i piedi, ma la sensazione peggiore che rimane a noi spettatori è il fatto che forse i gatti ci odiano davvero. Ma com’è possibile? Con tutto l’affetto che gli diamo poi. Stanno con noi solo perché continuiamo a rimpinzarli di cibo ogni giorno?
Io sono un grande gattaro (e penso si veda, visto che siamo solo alla quinta puntata di GoTankōbon ed è già la seconda volta che parlo di loro) e, detto sinceramente, se fosse così ci rimarrei davvero male miei cari amici felini. Però, ecco, proviamo solo per un attimo a immaginare se questi dolcissimi miciotti fossero in realtà dei cattivissimi villain, o se tutta quella fastidiosa retorica che li vede affezionarsi solo alla casa fosse vera. Cosa faremmo? Li allontaneremmo? No, forse ancora no e immagino la pensiate come me. E allora proviamo a esagerare: ipotizziamo che dal nulla tutti i gatti si trasformino in un pericolo enorme per la salute umana. Cosa si fa?
Ecco, diciamo che questo è un po’ il principio su cui si basa il manga di cui voglio parlarvi oggi. Un principio che si unisce a una scelta narrativa presente nei più classici dei film horror, ossia l’epidemia zombie. Questa è la storia di una “gattastrofe” di nome The Nyaight of the Living Cat (“Nya” è il verso del gatto in giapponese, quindi il nostro “miao”). In questo fumetto scritto da Hawkman e disegnato da Mecha-Roots c’è infatti un pericolosissimo virus che trasforma tutti gli esseri umani in felini. Basterà fare una sola carezza a quei dolci musetti e bam, inizierete a miagolare anche voi.
Tralasciando il fatto che, tutto sommato, potrebbe andare peggio, questo manga effettivamente un po’ di ansia riesce anche a metterla. Perché i gatti sono silenziosi, possono farti un agguato in qualsiasi momento e sono decisamente più agili di un classico zombie che inciampa nella sua stessa andatura. Ma il problema più grande di questa pandemia, secondo l’autore, è un altro: i gatti sono morbidi e adorabili, quindi non poterli toccare diventa praticamente una tortura. Parliamo quindi di un paradosso: sei tu stesso in questa storia che vuoi andare verso di loro, visto che ti attraggono come una calamita grazie al potere della tenerezza. Ma allora sono gatti o sirene?
Capirete già da voi che in questo manga di serio c’è ben poco, anzi. L’impostazione grafica ti regala un po’ di vibes horror, ti fanno percepire il pericolo con una scelta artistica molto improntata sui toni scuri, ma poi appena i personaggi iniziano a muoversi o a parlare crolla tutto il castello di carta. In tutto questo caos, infatti, la cosa più bella di The Nyaight of the Living Cat, sono proprio le risate che ti fa fare: quello descritto da Hawkman è un mondo folle, caduto in rovina, in cui milioni di persone sono diventati gatti che fanno le fusa, impastano i vestiti rimasti per strada o dormono sugli scudi antisommossa degli agenti che hanno provato, invano, a fermare questa orda di felini. Un mondo in cui abbiamo un protagonista, che esteticamente è un mix tra un samurai e un personaggio ideato da Kentaro Miura: Kunagi, ossia un dipendente di un neko café stracolmo di gatti e, ovviamente, innamoratissimo dei felini. Nel primo numero del fumetto lo vediamo affrontare l’inizio dell’epidemia in preda alla disperazione causata dal dover abbandonare i suoi amici, fuggire e affrontare tutti quei cliché a cui i film sugli zombie ci hanno abituati.
In una scena del manga, infatti, Kunagi si rifugia insieme a tante altre persone all’interno di una casa, ma viene subito raggiunto dai gattini. La struttura in cui si trovano inizia a fare strani rumori: sono i micetti che, dopo averli circondati, grattano sulle porte perché vogliono entrare. È un parallelismo perfetto con le classiche scene in cui gli zombie tentano di distruggere le finestre e le serrature per divorare i poveri personaggi rinchiusi dentro un edificio usato come riparo. Questa cosa fa un sacco ridere, ma mostra anche l’amore dell’autore verso questo genere di film: è infatti una delle tante belle citazioni a quei prodotti cinematografici che nella storia hanno alimentato la cultura zombie. Tra tutti, ovviamente, La notte dei morti viventi.
Da The Walking Dead a Z Nation, di “walkers” ne abbiamo visti molti, ma potremmo citare anche quelli più animaleschi visti in World War Z, Io Sono Leggenda o The Last Of Us. La trasmissione del virus in queste pellicole avviene sempre tramite un morso, ma in questa assurda storia no: qui le probabilità di contagiarsi sono molto più alte perché basta un semplice contatto per diventare un piccolo mammifero di circa 4 kg. L’unica storia in cui ci si può trasformare in una mostruosità anche senza venire morsi, in realtà, è quella del videogioco che poi HBO ha trasposto in serie tv. In The Last Of Us, infatti, basta respirare le spore del fungo che ha causato la pandemia: il cordyceps. Vi farà piacere sapere che questo fungo esiste veramente ed è in grado di rendere zombie alcuni insetti (ne aveva parlato bene Leonardo su Bestiale alcune settimane fa). Certo che se ne esistesse uno in grado di renderci gatti, faccio un azzardo, secondo me qualcuno quelle spore le respirerebbe volentieri.
Detto ciò, le premesse per un bel fumetto ironico le abbiamo tutte. Di cose incredibili ne possono accadere ancora e l’idea di poterle vedere disegnate in quel modo, poi, non può che rendermi felice. Le tavole di The Nyaight of the Living Cat sono infatti pazzesche, piene di dettagli e di sfumature davvero impegnative. Vista la leggerezza del tema non si direbbe, ma dietro a questo titolo c’è un lavoro artistico davvero di grande spessore.
Di interessante poi, resta comunque quel sottotesto da ricollegare alla cultura nipponica: il gatto in Giappone è un animale sacro, un portafortuna e un simbolo di benessere (vi lascio qui un recente articolo del Post se volete approfondire il tema). Il fatto che sia proprio lui l’animale che causa una pandemia così catastrofica è un tema che può evolversi nel racconto, rendendo una storia in grado di farci fare qualche risata anche un pretesto per farci ragionare su piccole cose importanti della nostra quotidianità. A proposito: all’estero sono già usciti gli altri numeri del fumetto, ma qui in Italia purtroppo siamo ancora fermi al primo. Restiamo in attesa allora, con la speranza che possa uscire presto per poterci fare divertire ancora. Amici di Planet Manga, quando volete noi siamo pronti ad andare avanti con la lettura, i gatti comunque non ci fanno paura.
A Milano si cacciano demoni sopra un tram e il ritorno di Rumiko Takahashi 🚃👹
Eccoci arrivati alle notizie della settimana. Milano si è ricoperta di fiori di glicine per festeggiare la fine di Demon Slayer, mentre nel frattempo sta per arrivare un altro manga di Rumiko Takahashi. Approfondiamo queste e un’altra news.
A Milano si va a caccia di demoni in occasione dell’uscita dell’ultimo volume di Demon Slayer. Ovviamente non è proprio così, ma per festeggiare la fine del manga di Koyoharu Gotōge nella capitale della moda un tram che agirà sulla linea 3, 9, 14 o 24 è stato interamente dedicato ai protagonisti di questa storia. Inoltre, in Via Torino, angolo Via della Palla, è presente un’intera pensilina che raffigura i personaggi Tanjiro e Nezuko. Con questa iniziativa, Star Comics rende omaggio a uno dei fumetti più acquistati nel mondo (nonché il manga più venduto in Italia nel 2022). Qui sotto i video e le foto postate su Instagram dalla casa editrice.
Sta per arrivare un nuovo manga di Rumiko Takahashi, la celebre autrice di Inuyasha e Lamù. Si chiamerà Kane no Chikara, traducibile in “Il potere del denaro”, e sarà un titolo one-shot autoconclusivo (quindi una storia completa in un solo volume). Il fumetto verrà stampato in Giappone ad aprile e la storia riguarderà un uomo adulto, pronto ad andare in pensione, che però potrebbe stravolgere la sua noiosa vita con un incontro improvviso. Qui per vedere una brevissima anteprima del manga.
One Punch Man va in pausa per un po’. Il disegnatore dell’opera ideata da ONE, Yusuke Nomura, ha annunciato con questo tweet che si prenderà una sosta alla lavorazione del fumetto. In queste poche righe, però, ha anche annunciato che il prossimo aggiornamento che effettuerà ci sarà il 20 aprile. I lettori dell’opera, quindi, potrebbero non dover aspettare troppo per la continuazione del manga.
Le migliori uscite della settimana (27 mar - 2 apr)
Arriviamo alla sezione delle migliori uscite della settimana, che va dal 27 marzo al 2 aprile. Tra i manga selezionati c’è Initial D, di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi, e un altro che ha a che fare con quella questione dei funghi parassiti non proprio piacevole di cui parlavamo prima.
Initial D (1) di Shuichi Shigeno: è finalmente uscito nelle fumetterie e nelle librerie il manga più famoso sullo street racing. Derapate, controsterzate, corse, il Monte Akina e, soprattutto, la bellissima Toyota Sprinter Trueno AE86. Se siete un minimo (ma basta veramente un minimo) appassionati di automobili, questo fumetto fa assolutamente per voi.
Takumi Fujiwara, liceale dell'ultimo anno svogliato e dall’aria sonnolenta, trascorre molto tempo al volante. Ogni mattina, prima di andare a scuola, consegna tofu per il negozio del padre, arrampicandosi con la sua Toyota Sprinter Trueno AE86 lungo le strade insidiose del Monte Akina. Giorno dopo giorno, senza nemmeno rendersene conto, Takumi ha assorbito tecniche di corsa che la maggior parte dei piloti impiega una vita ad imparare, ma non ha alcun interesse particolare per il mondo delle auto. Attraverso l'amicizia col compagno di classe Itsuki Takeuchi, Takumi viene però coinvolto nella passione per le gare clandestine su strada e sembra finalmente svegliarsi dal torpore di una vita priva di benzina. Così, una notte, quando il locale team di street racing delle Akina Speed Stars viene sfidato dai leggendari Red Suns, la gara è scossa dall'ingresso in pista di fenomenale pilota mai visto prima... ehi, che si tratti proprio di Takumi?! Inizia così la leggenda del "Fantasma di Akina" e il mondo delle corse non sarà più lo stesso!
Fungus and Iron (1) di Ayaka Katayama: un dark fantasy che, a mio parere, sta passando un po’ in sordina ma che potrebbe sorprendere molti lettori. Il primo numero di questa opera di Katayama, infatti, ha già attirato le attenzioni di un autore come Hajime Isayama, che lo ha consigliato fortemente a tutti i suoi fan. Il creatore dell’Attacco dei Giganti aveva già suggerito Blue Lock quando uscì e sappiamo bene com’è andata poi con quel fumetto. Questa la trama del manga:
Il genere umano è stato completamente assoggettato dai funghi, i quali, parassitando il cervello degli uomini e sottraendo loro libertà e pensiero, hanno costruito una società completamente controllata. Esistono però delle eccezioni. Dopo il fatidico incontro con una ragazza, Dante, un fortissimo soldato, decide di rovesciare le leggi del mondo in cui vive. Dalla più cupa disperazione… ha inizio la rivolta!
Con questo è tutto! Anche questa settimana è andata e io, come sempre, vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Non dimenticatevi di lasciare un cuoricino o un commento se la puntata vi è piaciuta (e, perché no, anche condividerla con chiunque possa essere interessato). Detto ciò passate un buon weekend! Ci si vede venerdì prossimo, ciao! 👋
Oh no, zombie pucciosi! Speriamo non accada mai, altrimenti saremmo spacciati.
PS: grazie per la cit 🙃