GoTankōbon #48 | Le perfette giornate di Hiroto, la variant di Berserk e il Premio Tezuka 2024
Ciao! Questa è la quarantottesima puntata di GoTankōbon, quella in cui riparleremo di Hirayasumi di Keigo Shinzō, ma anche del bellissimo film di Wim Wenders: Perfect Days.
Adesso è adesso, un’altra volta è un’altra volta 🍃😌
Quante volte vi è capitato di andare al cinema, di uscire dalla sala e continuare a pensare alla pellicola che avete visto per ore, giorni, settimane? Spero tante, perché è una delle cose più belle che può regalarci la magia dei film e, in generale, l’arte. E recentemente, devo ammettere, sono stato abbastanza fortunato, perché è una sensazione che ho provato almeno un paio di volte: la prima con Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki, la seconda con Perfect Days di Wim Wenders. Sono due prodotti molto diversi, ma che hanno un grande fattore comune: il Giappone. E proprio quest’ultimo è assoluto protagonista nel film in cui ha recitato il bravissimo Kōji Yakusho.
A voler essere molto precisi, è Tokyo la grande protagonista di Perfect Days: una città che al suo interno nasconde milioni e milioni di anime differenti, tutte ravvivate da un ritmo particolare e da una routine più o meno consolidata. Spesso, per noi che non la viviamo tutti i giorni, Tokyo sembra un luogo magico, completamente differente dalle nostre metropoli. Lì storia, presente e futuro sono unite in un solo luogo, e questo permette di creare tanti piccoli mondi all’interno di una grande galassia che è, per l’appunto, la città stessa. Ed è proprio all’interno di questa particolare nebulosa nipponica che Hirayama, il personaggio principale di Perfect Days, scandisce il ritmo della sua vita tra pochi, semplici gesti.
Guardare Hirayama passare la maggior parte delle sue giornate lavorative in silenzio, giorno dopo giorno, mi ha fatto venire in mente un altro personaggio di un’altra opera giapponese che ha un nome molto simile a lui (così come il manga stesso): Hiroto, di Hirayasumi. Del manga di Keigo Shinzō ne avevamo già parlato in passato e vi avevo già detto quanto mi fosse piaciuto. Beh, arrivati al terzo volume non posso dirvi altro se non che lo sto continuando ad adorare (e il fatto che lo associ a Perfect Days può anche farvi intuire quanto mi sia innamorato della pellicola di Wim Wenders). In un certo senso, è come se il regista e il mangaka, un giorno, si fossero incontrati al tavolino di un jazz bar e insieme avessero deciso di raccontare gli stessi argomenti ma attraverso due personaggi quasi all’opposto: nel film abbiamo un uomo adulto, silenzioso e apparentemente malinconico; dall’altra c’è un ragazzo giovane, socievole e apparentemente solare.
Ciò che però rende uguali Hirayama e Hiroto è la modalità con cui si approcciano alla vita: non pretendono nulla da quest’ultima, ma la assaporano in ogni suo singolo dettaglio. Entrambi svolgono due lavori molto modesti: il primo pulisce una serie di bagni pubblici super moderni, spostandosi da una parte e l’altra con un piccolo van ricolmo di oggetti utili per igienizzare ogni singolo anfratto; l’altro, invece, fa l’impiegato in un piccolo laghetto artificiale di pesca, rifornendo la clientela di ami, esche e quant’altro. Osservarli, fidatevi, vi causerà un lento rilascio di endorfine: è affascinante vedere persone godersi la loro vita, nonostante tutto. Perché sì, anche loro nascondono tante preoccupazioni nel loro spirito, ma non lasciano che queste possano scalfirli nella quotidianità: vivono la sofferenza quando va vissuta, ma poi assaporano ogni dolce momento che la vita stessa gli offre.
“Oggi è oggi, un’altra volta è un’altra volta” è una delle frasi di Perfect Days che più di tutte mi sono portato dietro dalla sua visione (indimenticabili, ovviamente, l’ultima scena e quella delle ombre). Ed è un concetto che riassume a pieno uno dei messaggi più importanti sia del film che del manga di Keigo Shinzō: la testa non deve viaggiare troppo tra passato e futuro, quello lasciamolo fare a una città incredibile come Tokyo. Bisogna, invece, rimanere ancorati sul presente e vivere con serenità ogni singolo istante, tenendo bene a mente una cosa tanto cinica quanto vera: la vita è fugace ed effimera, quindi anche per questo va affrontata con leggerezza.
Guardiamo poi un altro tema interessante che entrambe le opere sollevano e che, in un certo senso, sottolinea quanto detto prima: quello del lavoro. Entrambi i protagonisti svolgono delle mansioni che oggi vengono definite “umili” e che, in una società improntata sempre più sull’ottenere risultati, vengono percepite anche come instabili e inadatte al costruire una famiglia. Eppure, il modo in cui Hirayama e Hiroto vivono questi lavori li fa apparire per molti aspetti ben più appaganti di altre professioni che ti obbligano a rimanere incollato a uno schermo per ore e ore (e, badate bene, anche quest’ultimo potrebbe essere un bellissimo lavoro se affrontato con la giusta filosofia). Anzi, a dirla tutta i nostri protagonisti ci mostrano una cosa ancora più interessante: il lavoro, se lo vogliamo, non deve essere il focus centrale della vita di nessuno. La parentesi professionale della nostra giornata può essere, appunto, solo una parentesi: c’è il prima e il dopo a poterci far sentire vivi e appagati. Oppure c’è il durante, che ad esempio Hirayama assapora osservando e fotografando foglie.
Ovviamente per noi, persone reali, non è per nulla facile mantenere sempre salda questa mentalità (e se ne accorgono a volte anche Hirayama e Hiroto). Anzi, a dire la verità, a me sembra che ci voglia una forza di volontà quasi disumana, nonostante mi piacerebbe riuscire ad affrontare molti momenti della mia vita con più positività. Ma qui va fatto un applauso ai loro autori che, sotto questo aspetto, sono stati in grado di far apparire Hirayama e Hiroto ai nostri occhi sempre un passo avanti a tutti, come se vivessero in un mondo tutto loro. Chissà, forse è proprio così, per Shinzō e Wenders, che è fatto un supereroe.
Le nomination del Premio Culturale Osamu Tezuka 2024 e una variant speciale di Berserk 🏆📚
Eccoci arrivati alla sezione dedicata alle notizie della settimana. Una arriva direttamente dal Giappone e riguarda quello che potremmo definire il Premio Strega dei manga. L’altra, invece, riguarda una novità che farà contenti alcuni collezionisti.
Sono uscite le nomination per il Premio Culturale Osamu Tezuka 2024: un titolo che viene assegnato da una giuria composta da mangaka, critici ed esperti, che elegge il miglior fumetto giapponese pubblicato l’anno precedente (per essere eleggibili questi fumetti devono essere stati pubblicati con almeno un volume durante il 2023). Ad aprile verrà dunque annunciato il manga vincitore, che sarà uno tra: Oshi no Ko di Aka Akasaka (uscito in Italia per J-Pop), Tracce di Sangue di Shūzō Oshimi (uscito in Italia per Planet Manga), Saturn Return di Akane Torikai (uscito in Italia per Dynit Manga), Tokyo These Days di Tayō Matsumoto (in arrivo in Italia per J-Pop), Ikoku Nikki di Tomoko Yamashita, Kanda Gokura-chō Shokunin-Banashi di Akihito Sakaue, Tamaki to Amane di Fumi Yoshinaga, Tsuyukusa Natsuko no Isshō di Miri Masuda, PLINIVS, di Mari Yamazaki e Bocchi Shi no Yakata, di Nazuna Saitō.
Ebbene sì, Panini Planet Manga sta per portare sul mercato un’altra variant di Berserk. Ma che dico una, saranno infatti ben due le nuove variant dell’opera di Kentarō Miura (entrambe per il numero 42). Questa volta, però, non sarà una copertina alternativa a caso, ma bensì un’illustrazione inedita (una sola, avete capito bene) che verrà realizzata da Marco Checchetto in persona: uno dei migliori autori Marvel. Per maggiori informazioni, vi lascio direttamente qui sotto il post di Panini Planet Manga, in cui vengono spiegate per bene le modalità di distribuzione delle due variant (che saranno vendute separatamente e attraverso due diversi canali). Sì, le due variant saranno componibili e, una di fianco all’altra, daranno vita all’illustrazione di Checchetto. No, probabilmente non sarà facile averle entrambe e questo potrebbe rendere scontente parecchie persone. Se siete super interessati armatevi di pazienza e… un po’ di fortuna.
Le migliori uscite manga della settimana (19 feb - 25 feb) 💿👩
Arriviamo così al consueto appuntamento con tutte le migliori uscite manga della settimana, che anche questa volta non sono poche. Proseguono in libreria e fumetteria le serie: One Piece (102), Bentornato Alice (7), Detective Conan (44), Dragon Ball Perfect Edition (22), Rent a Girlfriend (19), Non tormentarmi Nagatoro! (17), Boy’s Abiss (11), Amane Gymnasium (3), Drifting Dragons (15), To Your Eternity (20), Pumpkin Night (2) e Mai Wai (4). Questa settimana sono uscite anche diverse novità, tra cui alcune molto interessanti come PTSD Radio (1) di Coconino Press e Love and Curse (1) della giovane casa editrice Musubi Edizioni. In particolare, però, vi segnalo una nuova pubblicazione di Einaudi Editore.
Tenui Bagliori di Yamada Murasaki: Einaudi porta in Italia un’opera incentrata su una casalinga con un matrimonio in crisi e un marito assente, obbligata alle mura di casa dove deve crescere i propri figli e abbandonare ogni sogno di fare carriera. Yamada Murasaki, che è scomparsa nel 2009, è considerata una delle prime mangaka femministe della storia giapponese e questo, a mio parere, è un volume assolutamente da non perdere.
L’esistenza di Chiharu, madre e moglie nel Giappone degli anni Ottanta, si svolge in un appartamento alla periferia di Tokyo, tra incombenze e piccole disavventure quotidiane: i pasti da preparare, un gatto che fugge, una vicina noiosa. Adesso che le figlie sono cresciute e il marito la tratta come poco più di una domestica, la sua vecchia speranza di trovare appagamento nella sola vita familiare si rivela una pura illusione, e a Chiharu non resta che fare ricorso alla propria intelligenza e sensibilità. Con tratti schivi e poetici Yamada Murasaki racconta la solitudine e le piccole ribellioni di una donna vittima di una società maschilista e tradizionale. Un’opera spartiacque nella storia del manga.
Per oggi è tutto. Grazie mille per essere stati con me anche questa settimana, nonostante abbia tirato giù una sorta di sproloquio esistenziale probabilmente senza un vero senso. Ma era una puntata che sentivo così e spero che vi sia piaciuta lo stesso. Detto ciò, vi auguro un buon weekend e ci diamo appuntamento al prossimo venerdì. Ciao! ✌️
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