Ciao! Questa è la quarta puntata di GoTankōbon. Oggi si parlerà di solanina, della difficoltà nel trovare la propria strada e delle fiere, che sono in arrivo insieme ad alcuni ospiti interessanti.
Non sai che strada prendere? Beh, ti capisco🛣️🥔
In questi ultimi giorni sono stato poco bene con la pancia: ho avuto nausea, crampi, vomito e una serie di altre cose che vi risparmio. I dolori all’addome sono quelli che generalmente sopporto di meno e se qualcuno ha detto che l’intestino è il nostro secondo cervello un motivo ci sarà pure. Non ho ancora ben capito cosa mi sia successo, forse è stato il risultato di un’influenza o di una cattiva alimentazione, non saprei. Però, a tal proposito, ripensando a cosa avessi mangiato i giorni prima, mi sono ricordato di aver cenato una sera con delle patate. Non so se a voi capita di frequente, ma io quando le compro ci metto sempre troppo tempo a consumarle e spesso finisco per farle germogliare. Mi raccomando, se dovesse capitare anche a voi non tagliate quelle radici per poi procedere alla cottura, perché rischiate di intossicarvi con la solanina.
La solanina (cito testualmente Wikipedia) è un alcaloide glicosidico. È presente in ogni parte della pianta, comprese foglie, frutti e radici, in quanto è una difesa del vegetale contro funghi e insetti. È tossica anche in modeste quantità. I sintomi che può dare sono più o meno gli stessi che ho avuto io insieme a tanti altri, e variano in base alle quantità ingerite. Ad essere sincero, non penso di aver avuto un problema di questo tipo, sono abbastanza certo che le patate che ho mangiato fossero ok, ma è stato un ragionamento che mi ha fatto immediatamente tornare alla mente una lettura che ho fatto tempo fa e di cui oggi voglio assolutamente parlarvi. Mi riferisco a Solanin di Inio Asano.
La scorsa settimana vi ho detto che Inio Asano è uno dei miei autori preferiti e Solanin è uno dei motivi per cui lo apprezzo così tanto. La prima cosa che ricordo di questo manga è il fatto che l’ho dovuto leggere in almeno tre o quattro sessioni, perché merita di essere assorbito con calma, lentamente. Sì, perché la storia principale di questa opera tratta diversi temi e lo fa dandoti contemporaneamente una carezza all’anima e un fortissimo pugno, appunto, allo stomaco.
Uno degli argomenti principali che traina tutta la storia riguarda il non essere in grado di trovare il proprio posto nel mondo. Asano, infatti, ci parla di Meiko e Taneda, che sono due giovani laureati, fidanzati da sei anni e conviventi da uno. Come riporta l’aletta anteriore del fumetto edito da Planet Manga:
entrambi faticano a trovare la loro strada, fra incertezze e autogiustificazioni. Inseguire un sogno fa più paura che accettare la realtà. Nascondersi dietro una maschera di piccole soddisfazioni, però, è il modo migliore per diventare adulti?
Come si diventa adulti quando non sai chi vuoi diventare da grande? Come si affronta uno dei momenti più decisivi del percorso di crescita (l’abbandono dello studio e l’ingresso nel mondo del lavoro), quando non hai ancora trovato l’obiettivo della tua vita? Ecco, è difficile da comprendere perché ognuno ha le sue esperienze fatte di mille sfaccettature, ma immagino che molti di noi si siano ritrovati in questa situazione almeno una volta nella vita. Durante la lettura di Solanin mi sono immedesimato molto nei due protagonisti della storia: avere questi momenti di spaesamento credo sia normale, ma al tempo stesso sono davvero difficili da gestire, anche perché possono non finire mai.
Soprattutto, è complicato vedere che il mondo intorno a te continua ad andare veloce mentre tu sei fermo e non sai in che direzione andare. A volte sono proprio le gesta di alcuni incolpevoli coetanei a peggiorare questa situazione, perché i giudizi del mondo ti spingono a confrontarti con loro che sembrano impeccabili insieme alle loro scelte fatte anni fa e portate avanti con insistenza. A quelli che restano indietro, invece, rimangono solo i commenti non richiesti delle persone: suggerimenti, fatti magari anche bonariamente, che però accelerano lo sprofondare nelle sabbie mobili dell’ansia di scegliere un percorso che possa farti sentire accettato.
I sogni, come ci fa capire Solanin, sono un ottimo scudo da usare per attraversare questa tempesta di dubbi. Ma questi stessi sogni, spesso, sono considerati troppo infantili o troppo difficili da raggiungere. Qualsiasi cosa proverà a farti comprendere che no, non sei speciale, il mondo intero può essere come te. E tutto ciò, spesso, ti viene fatto capire sin da subito. Taneda, ad esempio, vuole suonare con la sua band in giro per il Giappone. Vuole diventare una rockstar. Cosa direste voi a un ragazzo di 22 anni che, dopo essersi laureato, vi dice di voler diventare un cantante insieme alla band composta dai suoi amici? Probabilmente gli direste: “Ah fico! Ma di lavoro, invece, che vuoi fare?”. Magari non glielo diremmo veramente, ma lo penseremmo. Dopotutto, però, non dobbiamo neanche colpevolizzarci troppo per tutto ciò, in fondo siamo stati abituati così.
Capita quindi che in queste circostanze si prendano decisioni un po’ ad occhi chiusi, perché si deve pur sopravvivere in qualche modo. E allora ecco che Meiko decide di diventare impiegata in un’azienda tradizionale solo per pagare l’affitto, ma poi gradualmente sente crescere dentro sé veleni e insoddisfazione, mentre ha come la sensazione che il cielo di Tokyo si faccia sempre più basso, stretto e pesante. Sveglia presto, lavora in un posto che odi, torna a casa, fai le faccende, dormi, ripeti. Un loop senza fine che ti spinge solamente a porti mille e più domande, ogni giorno. Crescere è difficile: i dubbi aumentano assieme alle incombenze e agli imprevisti. Quest’ultimi soprattutto poi non ti aspettano mai, anzi, non hanno proprio pietà.
Ora, non vi dirò che cosa faranno i due protagonisti per trovare una soluzione, anche perché di imprevisti ne avranno eccome e dovrei così menzionare un altro evento essenziale che stravolge tutta la trama di Solanin (evento che chi ha letto il manga può benissimo immaginare). Non ve lo dirò, quindi, soprattutto per non rischiare di fare qualche spoiler (non vorrei mai, io li odio), ma prima di chiudere mi soffermerò per un attimo su un altro strumento essenziale per la narrazione di questa storia utilizzato da Inio Asano: la musica.
In Solanin, oltre ad avere davanti ai nostri occhi una serie di tavole con dei personaggi disegnati in maniera molto delicata - nonostante i temi spesso siano ben più duri -, abbiamo anche tantissimi riferimenti alla musica. Anzi, a dir la verità noi lettori la sentiamo proprio questa musica. Vediamo la fatica e il sudore di Taneda assieme ai suoi amici mentre fanno le prove e si esibiscono nei primi concerti. Ma percepiamo anche la frustrazione che c’è dietro la scrittura di una canzone, che toglie il sonno anche se c’è la consapevolezza che poi, probabilmente, non verrà ascoltata da nessuno.
Il brano in questione, che accompagnerà i protagonisti della storia dall’inizio alla fine, si chiama proprio Solanin (“Soranin” con la pronuncia nipponica), e potete anche ascoltarla su Spotify o dove preferite. Qui sopra vi ho lasciato il video ufficiale degli Asian Kung-Fu Generation, la famosissima rock band giapponese che ha suonato questa canzone in occasione dell’uscita dell’omonimo film nel 2010. Solanin è infatti la colonna sonora della pellicola perché lo è a tutti gli effetti anche del manga. È una canzone imprescindibile per questa storia: senza non avrebbe la stessa potenza.
Il testo del brano è stato scritto da Inio Asano stesso, che così ha dimostrato anche di avere un certo talento nel saper utilizzare le parole giuste per dare vita a della musica. Testo che prova a farci capire che, a forza di fare scelte che non avremmo voluto prendere, un seme cattivo potrebbe germogliare in noi. E allora ecco che gli effetti della solanina si fanno sentire in Taneda, Meiko e tutti i loro amici. Ma Asano gli effetti della solanina li fa sentire anche noi che leggiamo, portandoci durante la lettura un po’ di mal di pancia, ma anche una bellissima storia che ci fa sentire meno soli nelle difficoltà.
Trasposizioni e gli ospiti delle prossime fiere🗣️🎌
Ed eccoci arrivati alla sezione delle news della settimana. In questi giorni non sono successe tantissime cose, quindi colgo la palla al balzo per parlarvi di qualche ospite presente nelle prossime fiere e delle trasposizioni di manga in videogame, di videogiochi in manga, manga in anime, anime in manga… Insomma, avete capito.
Sono in arrivo tante belle fiere del fumetto in Italia. Nell’attesa arrivano anche gli annunci sui principali ospiti che le caratterizzeranno. Partiamo dal Romics, che si terrà dal 30 marzo al 2 aprile, dove sarà presente Yudori assieme alla sua nuova pubblicazione: La conquista del cielo. Il fumetto, edito in Italia da J-Pop, verrà presentato dall’autrice coreana in un incontro in cui racconterà alcuni momenti della sua carriera e non solo. Al Comicon di Napoli, invece, è in arrivo Aki Irie, presente in fiera dal 29 aprile al 1 maggio. Come annunciato da J-Pop su Instagram, insieme alla sensei, verrà festeggiato il debutto in Italia della sua nuova opera: un volume unico di nome Tabi.
Piccola notizia triste per noi nati negli anni ‘90 (e non solo): oggi in Giappone è andato in onda l’ultimo episodio del cartone animato dei Pokémon. Sì, lo so, non c’entra poi molto con i manga, ma dopo 25 anni di episodi mi scende la lacrimuccia e avevo bisogno di parlarne con qualcuno. Se volete piangere a dirotto, questa la sinossi dell’ultima puntata.
Nel caso ve lo foste mai chiesti, no: non esistono solo trasposizioni di manga in anime e videogame, ma può anche accadere il contrario. Può essere il caso di Pokémon, che ci porta con un fumetto negli universi dei giochi usciti in passato su Game Boy Color, Advance o Nintendo DS. Ma è anche il caso di un titolo che fa dello stile manga la sua essenza: Persona 5. Il franchise ha negli ultimi anni ricevuto una trasposizione in fumetto, portata in Italia da J-Pop, ma proprio in questi giorni è tornato con una novità nel mondo del gaming: un nuovo titolo mobile gratuito. Ve ne parla Alessandro, molto meglio di come fare io, su Gacha / Letter.
A proposito di trasposizioni, è finalmente arrivato il teaser ufficiale dell’anime di Solo Leveling. Ve lo segnalo perché quello di Chugong è probabilmente il fumetto coreano più famoso degli ultimi anni. Dietro questo titolo, infatti, c’è un hype pazzesco ma sembra purtroppo che bisognerà aspettare ancora un po’ per la sua versione animata. L’uscita, infatti, è prevista per l’inverno 2024, mentre il manhwa continua a uscire in Italia con Star Comics. Questa la trama di Solo Leveling:
Misteriosi portali collegano il nostro mondo a pericolosi dungeon in cui dimorano terrificanti mostri, mettendo a rischio la vita degli esseri umani. Degli eletti con poteri speciali, chiamati “hunter”, combattono per contrastarli. Jinwoo Sung, debole e senza particolari abilità, è classificato come hunter di livello E, ma fa del suo meglio per arrivare in fondo ai raid a cui prende parte per pagare le spese mediche della madre. Un giorno, tuttavia, a seguito di un inspiegabile evento, comincia a sviluppare i suoi poteri… Che qualcosa, in lui e per lui, sia destinato a cambiare?!
Le migliori uscite della settimana (20 mar - 26 mar) 🔖🥊
Arriviamo così alle migliori uscite della settimana, che vanno dal 20 al 26 marzo. Parliamo ancora di un’opera di Kentaro Miura (che non fa mai male), ma anche di un nuovo interessante titolo sul pugilato.
The Boxer (1) di Jihun Jung: dopo il successo ottenuto da alcuni manhwa, come Solo Leveling, Star Comics torna con un altro dei webtoon più popolari del momento (oltre 160 milioni di visualizzazioni). Questa volta il tema centrale è lo sport, più nello specifico la boxe. Secondo alcuni può diventare il Rocky Joe coreano, che insomma è un gran bel complimento. Questa la trama:
K è il leggendario maestro che ha portato cinque atleti al titolo di campione mondiale. Mentre gira il mondo in cerca dell’ultimo atleta da allenare, in una palestra scopre Baeksan Ryu, dotato di un talento prodigioso. Ma proprio nell’istante in cui sta per compiere la sua scelta, viene attratto dallo sguardo di un ragazzo che è appena stato aggredito da una banda fuori dalla palestra. K, seguendo il suo intuito, gli propone di provare a intraprendere la strada della boxe.
Duranki di Kentaro Miura: è arrivata anche l’ultima opera sceneggiata dal papà di Berserk e realizzata dallo studio Gaga. Un’epopea, rimasta purtroppo incompiuta, che si ispira alla mitologia greca e mesopotamica. Nel volume unico di Planet Manga, che raccoglie tutti e sette i capitoli della storia, sarà presente anche una raccolta extra di materiali sul progetto del maestro Miura.
Né uomo, né dio; né maschio, né femmina. Ušumgal è solo, nello spazio tra il Cielo e la Terra. Armato solo del suo nome e del suo talento, è destinato a cambiare il mondo.
Finisce qui la quarta puntata di GoTankōbon! Questa settimana siamo andati un po’ lunghi, quindi vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Come sempre, se vi va, potete condividere la newsletter con chi volete e lasciarmi un cuoricino di supporto. Grazie ancora e a venerdì prossimo!
Spettacolare come sempre😉