Ciao! Questa è la ventunesima puntata di GoTankōbon. Oggi parliamo di un piccolo dinosauro a cui sono particolarmente affezionato, dei 55 anni di Shōnen Jump e di tanto altro.
Un dinosauro che fa i peti? Un dinosauro che fa i peti! 🐲💨
Oggi vi faccio fare un altro piccolo tuffo nella mia infanzia. Lo so, rischio di essere un po’ ripetitivo, ma non ci posso fare molto: ripescare ricordi da quel periodo lì mi fa stare bene e, di conseguenza, mi fa venire voglia di scrivere (una situazione win-win, quindi). Questa volta, però, non ho un ricordo che ha a che fare direttamente con un fumetto, ma bensì con un videogioco: Tekken 3. Ecco, io in questo momento non so quantificare le ore che potrei aver passato davanti alla PlayStation con il suo disco all’interno, ma il numero complessivo sarà stato sicuramente sulle tre cifre (se non di più, chissà). Amavo tutte le sue modalità di gioco e i vari personaggi che lo caratterizzavano, tant’è che ho perso il conto delle volte che la maestra di italiano alle elementari sgridava me e i miei amici perché imitavamo le mosse più iconiche del videogioco (e faceva bene). Il “Don’t try this at home” della WWE non ci aveva insegnato nulla.
Per chi non lo sapesse, Tekken 3 era il terzo volume di un videogioco picchiaduro diventato negli anni sempre più famoso grazie a tanti sequel e ai tanti personaggi giocabili che ne hanno scritto la storia. Tra questi, i miei preferiti erano sicuramente Hwoarang, Yoshimitsu e Marshall Law. Quest’ultimo lo prendevo sempre perché mi ricordava Bruce Lee (mio padre guardava sempre i suoi film quand’ero piccolo) e poi perché aveva una mossa pazzesca: un salto mortale all’indietro che potevi fare all’infinito per battere tutti e per far impazzire i tuoi amici (si faceva con O+↑ se ve lo stesse chiedendo). Filava tutto liscio, quindi: provavo vari personaggi, battevo qualsiasi avversario e ciao, tanti saluti, mi divertivo. Fino a quando, un bel giorno, senza sapere neanche come, sblocco un combattente nuovo nel videogame che si chiama Gon. Un piccolo dinosauro giallo super carino (o kawaii come direbbero in Giappone), con i guantini da pugile, con una coda lunga e OH MIO DIO UTILIZZA I PETI COME MOSSA. Basta, lui deve essere il mio nuovo personaggio preferito.
Non puoi chiedere a un bambino di non amare un mini dinosauro fortissimo che utilizza i peti per battere ogni nemico che si trova davanti. Non puoi. E questo Gon, poi, era fortissimo anche per altri motivi: era difficile da colpire, era agile e aveva mosse molto particolari che potevi eseguire grazie alla sua coda. Era un sacco divertente, quindi, proprio come le pagine del manga lo ritraevano, solo che questo ai tempi ancora non lo sapevo. Non c’era internet e non avevo la minima idea che, in realtà, quel mini carnosauro (chissà se è effettivamente così, chiedo l’aiuto da casa di
e della sua ) appartenesse prima al mondo dei fumetti e poi a quello dei videogiochi. L’ho scoperto crescendo e poi l’ho approfondito di recente, quando ho trovato proprio uno spillato a colori su di lui in un mercatino dell’usato.Potrà sembrare strano, ma Gon è un manga incredibilmente divertente nonostante non ci sia neanche una linea di testo all’interno delle sue pagine. Sì, è un fumetto completamente muto in cui il nostro dinosauretto fa tantissimo casino negli ambienti che lo circondano, come giungle, foreste o savane. Sfida orsi in gare di machismo, aiuta gli animali più piccoli, deforesta un’area intera solo per potersi fingere un’alce. Gon è piccolo, prepotente, dolce, irascibile e sempre super simpatico. Ogni pagina fa scattare ogni volta almeno un piccolo sorriso e a me, ovviamente, ha fatto tornare in mente quanto mi facesse ridere quella stupida mossa con cui cercavo di battere tutti i nemici in Tekken 3 (il peto, esattamente). Quella è la tipologia di comicità leggera che Masashi Tanaka ha voluto esprimere con il suo piccolo dinosauro, anche se la storia editoriale che c’è alle sue spalle è sicuramente molto meno serena e spensierata.
Infatti, come ha anche raccontato Igort nelle sue lezioni di fumetto, inizialmente Gon non doveva essere il protagonista principale della storia che Masashi Tanaka stava sviluppando. Fu la casa editrice Kōdansha, spinta anche dall’influenza del pubblico, a consigliare al mangaka di dedicare alcune storie complete esclusivamente al piccolo dinosauro. Per dare vita a questo manga ci è voluto ben un anno e mezzo di lavoro, dopodiché si arrivò alla conclusione che la scelta migliore fosse quella di rendere il fumetto completamente muto. Posso solo immaginare quanta fatica ci sia voluta, anche perché lo stile di disegno di questo manga è pieno di dettagli che caratterizzano gli animali e gli ambienti che li circondano. Visivamente è, infatti, una meraviglia e fa completamente dimenticare l’assenza di dialoghi.
Le regole dell’editoria giapponese, però, non garantivano un pagamento per i fumetti non pubblicati sulle riviste e quindi, così facendo, Tanaka si ritrovò a lavorare praticamente per un anno e mezzo a Gon senza ricevere neanche uno yen. Dopodiché il manga ebbe molto successo (ha anche ricevuto il premio per l'eccellenza al Japan Media Arts Festival) e la leggenda vuole che l’autore, da quel momento in poi, ogni volta che è andato per ristoranti a spese di Kōdansha abbia ordinato il piatto più caro del menù senza guardare neanche cosa fosse. E mi sento di dire che, Masashi Tanaka, si è comportato esattamente come avrebbe fatto Gon.
Prima di chiudere, vi lascio qui sopra il video che appariva su Tekken 3 nel momento in cui completavi il gioco con il nostro piccolo dinosauro. Ogni fighter ne aveva uno esclusivo e questo, nei giochi di Tekken, ha sempre spinto tante persone a provare a terminare tutti i combattimenti con i vari personaggi solo per scoprire quale filmato ci fosse dietro. Quello di Gon è, ovviamente, super particolare e rispecchia in pieno le tavole di Masashi Tanaka. Dovete sapere che questa musica mi rievoca tantissimi bei ricordi (penso di aver finito il gioco con Gon parecchie volte a questo punto) e, ancora oggi, spero sempre che lui possa imparare a volare con quelle sue piccole e simpaticissime braccia da tirannosauro.
Shōnen Jump compie 55 anni, arriva Minato con il suo manga e Hiro Mashima in Italia 🗾🥷
Passiamo alle notizie più importanti della settimana, dove arriva il compleanno di un mostro sacro del mondo manga come Shōnen Jump. Insieme all’anniversario della rivista è arrivato anche il nuovo one shot dedicato a Minato.
Shōnen Jump, la famosissima rivista manga settimanale pubblicata dalla casa editrice Shūeisha, raggiunge il 55°anno di attività. Si tratta di un grande traguardo per un progetto editoriale che, si può serenamente dire, ha rivoluzionato completamente il mondo del fumetto internazionale. Sì perché, per chi non lo sapesse, sulle pagine di questa rivista sono state pubblicate per la prima volta opere come Dragon Ball, One Piece, Naruto, Death Note, Hunter x Hunter e successi più recenti quali My Hero Academia, Chainsaw Man, Dr. Stone e Jujutsu Kaisen. Insomma, il giro di attenzioni (e d’affari) che c’è dietro Shōnen Jump è da sempre grandissimo e a distanza di quasi 55 anni (la fondazione è fissata al 1° agosto 1968) hanno deciso di fare un recap dei lavori più importanti pubblicati proprio nell’ultimo numero diffuso in Giappone. Oltre a ciò, è stato pubblicato anche il tanto atteso one shot su Minato, direttamente dall’universo di Naruto.
Ed è una notizia importante quella del ritorno di Masashi Kishimoto, l’autore di Naruto, perché il suo nuovo one shot dedicato a Minato era attesissimo. Ricorderete che, alcuni mesi fa, accennavamo proprio alla possibile uscita di questa pubblicazione: ai tempi non si sapeva ancora quando sarebbe arrivata e di cosa avrebbe parlato, ma alla fine eccola qui. Senza entrare nei dettagli (qui potete trovare una sinossi molto approfondita), la breve opera di 55 pagine sarà molto nostalgica e, naturalmente, piena di retroscena su Naruto e cose che lo circondano (come il Rasengan).
Dopo il grande annuncio di Naoki Urasawa al Lucca Comics & Games, arriva anche quello dedicato alla presenza di Hiro Mashima. L’autore di manga famosissimi, tra cui il celebre Fairy Tail, sarà presente per tutta la fiera allo stand di Star Comics, l’editore che porta le sue opere in Italia. Per l’occasione verranno presentate al pubblico diverse novità: una variant cover per i primi volumi di Fairy Tail e Edens Zero; uno Starter Pack di Edens Zero e Mashima Hero’s, un volume autoconclusivo con al suo interno un crossover che unisce i personaggi più amati delle serie principali dell’autore.
Infine, momento trailer: è in arrivo il 29 settembre la versione anime del manga Frieren - Oltre la fine del viaggio. Personalmente non ho ancora avuto modo di leggerlo (e forse questo potrebbe essere un buon metodo per recuperarlo), ma ogni volta che ne ho sentito parlare il giudizio non è stato mai negativo. Se siete amanti del fantasy è un prodotto che fa per voi.
Le migliori uscite manga della settimana (17 lug - 23 lug) 🏐🍌
Come sempre, chiudiamo con le migliori uscite manga della settimana. Quali sono i numeri in uscita delle serie in corso? Oshi no Ko 9, Jumbo Max 3, Squalificati 7, La via del grembiule 10 e la nuova edizione di Sanpei (7). Qui di seguito, invece, le nuove pubblicazioni più interessanti.
Don’t Call It Mistery (1) di Yumi Tamura: arriva in Italia la nuova serie dell’autrice di 7 Seeds che J-Pop ci porta insieme a un gadget esclusivo (che insomma, fanno sempre piacere, no?). Parliamo di un thriller psicologico che, in realtà, potreste aver già sentito da qualche parte. Il manga ha riscosso infatti molto successo, tanto da diventare addirittura un live action.
È un giorno d’inverno, il clima è perfetto per un buon curry. Lo studente universitario Totonou sta tagliando le cipolle quando la polizia bussa alla sua porta. Un agente gli comunica che lì vicino c’è stato un omicidio e lo porta in commissariato, dove una dopo l’altra gli vengono sbattute in faccia prove che sembrano incastrarlo… Totonou Kuno, però, ha una propensione a risolvere i cosiddetti “misteri”, e con calma e gentilezza arriverà a capire anche questo. Sarà solo il primo di molti altri casi…
Yasha (1) di Akimi Yoshida: annunciato un po’ a sorpresa da Panini durante questa settimana, esce subitissimo la serie che ha vinto lo Shogakukan Manga Award dell’autrice del celebre Banana Fish. Si tratta di un’edizione speciale che si concluderà in 6 volumi (raccoglieranno tutti i 12 originali).
Perché un bambino viene costretto dalla madre a vivere su un’isola, lontano dagli occhi del mondo? Dall’autrice di Banana Fish, il mistero dell’esistenza di Sei, che attraversa sci-fi, dramma e le note più oscure del cuore umano.
Haikyu!! Club (1) di Kyohei Miyahima: manga imperdibile per gli amanti del Karasuno e, in generale, dell’opera di Furudate. Con questo spin off si approfondiscono e si vivono tutte le realtà quotidiane dei club rivali di Hinata e compagni. Da Oikawa al Nekoma, ci sarà da divertirsi.
E anche per questa settimana è tutto, noi ci salutiamo qui. Grazie come sempre per essere arrivati fino alla fine, nonostante il caldo e le vacanze che incombono (anche le mie, se tutto va bene). Ci sentiamo allora settimana prossima con quella che, molto probabilmente, sarà l’ultima puntata dell’estate. Qui, intanto, potete trovare come sempre tutti i tasti per mi piaciare e condividere la newsletter. A venerdì prossimo, buon weekend! 🫰
Posso dire di aver empatizzato con ogni povero orso maltrattato da Gon, sigh
Gon mi ha incuriosito troppo, soprattutto il fatto che sia muto. E grazie per avermi fatto scoprire le lezioni di fumetto di Igort!