Ciao! Questa è la ventesima puntata di GoTankōbon. Oggi parliamo di un manga che contemporaneamente fa venire caldo ma anche qualche brividino. In più, spazio a qualche notizia sul nostro caro Berserk.
Benvenuti a Hawkins, ma in Giappone 🌄👻
E quindi è arrivato il caldo. Direi che ce ne siamo accorti tutti: è stata la settimana con le temperature più alte dell’anno e, come spesso purtroppo accade da diverso tempo, sono stati battuti diversi record che dovrebbero farci allarmare un bel po’. L’asfalto sembra stia sempre per sciogliersi, il sudore non ci abbandona mai e gli integratori come il Polase stanno diventando i nostri drink preferiti. Insomma, niente di nuovo a dire la verità, sono un po’ di anni che la situazione è questa. E quindi che si fa? Nel weekend si sta a casa nelle ore più calde e si legge un manga, ambientato in un posto dove fa ancora più caldo.
Perché sì, se c’è un posto che sicuramente oggi ha temperature più alte dell’Italia beh, quello è proprio il Giappone. La frase “non è tanto il caldo che ti ammazza, ma l’umidità” che oramai è diventata un meme, lì è una legge non scritta. L’afa e la sensazione di respirare dell’aria completamente bagnata sono una costante e questo, per il nostro corpo, equivale spesso a un innalzamento della condizione termica di almeno altri due o tre gradi. Il tasso d’umidità in Giappone, infatti, arriva spesso a toccare l’80% e questo non fa che rendere il paese un inferno da vivere tra giugno e agosto.
In L’estate in cui Hikaru è morto, però, l’utilizzo della parola “inferno” non va usata solo come metafora per descrivere le alte temperature dell’estate che vivono i principali personaggi. Perché in realtà, per loro, la presenza di entità ultraterrene terrificanti diventa un fatto concreto sin dalle prime pagine. Più nello specifico, tutto parte dal protagonista di questa storia, ossia Yoshiki, che scopre un fatto agghiacciante: il suo amico Hikaru, dopo essere tornato dalla montagna del paesino in cui vivono, non è più lo stesso. O meglio: Hikaru in realtà non è mai tornato, perché quella figura che Yoshiki si trova di fronte a sé e che dovrebbe rappresentare il suo migliore amico è, in realtà, una specie di mostro che ne ha preso il posto. Il nuovo Hikaru vuole bene al nostro protagonista, tantissimo, come se non fosse cambiato nulla, ma è un’entità non ben definita che ha anche il potere di ucciderlo qualora dovesse svelare questo segreto al mondo. Yoshiki, quindi, deve semplicemente fare finta di niente e continuare a vivere la sua vita come se nulla fosse. Difficilissimo.
Con queste premesse parte una storia molto intrigante, caratterizzata da un Giappone rurale in cui il rumore delle cicale è assordante, che però ricorda per tantissimi tratti Stranger Things. Secondo me, infatti, è una lettura estremamente adatta a chi ha adorato la serie TV targata Netflix, anche perché credo ci siano molti richiami voluti a quest’ultima. I protagonisti sono tutti giovani, dall’arrivo del nuovo Hikaru iniziano ad accadere cose inspiegabili e il “mostro” frequenta altre persone costruendo e consolidando amicizie. Un po’ come accade con Undici (o Eleven), quindi, ma i punti d’incontro probabilmente non si limitano solo a questo. Forse in L’estate in cui Hikaru è morto c’è più voglia di fare leva su dei toni horror rispetto a Stranger Things che, invece, mi sembra comunque un prodotto più adatto a tutta la famiglia. Non a caso il nome d’arte di chi ha ideato questo manga è Mokumoku Ren (i mokumokuren, nelle leggende giapponesi, sono dei muri presenti nelle case infestate caratterizzati dalla presenza di tanti occhi umani che ti osservano. Inquietante).
E questa voglia di suscitare terrore e spavento nel lettore la si può percepire soprattutto visivamente grazie al tratto che caratterizza questo manga. I personaggi di Mokumoku Ren, infatti, riescono a cambiare rapidamente forma: Hikaru passa dall’essere un ragazzino dolce e buffo all’essere terrificante in pochi istanti; così come anche Yoshiki, che all’improvviso può trasformare in paura la sua apatia. Il contrasto tra colori molto netti come il bianco e il nero, che caratterizzano le scene d’estate e quelle di notte o al buio, è un’altra parte essenziale nel dare al lettore quella sensazione che, da un momento all’altro, possa accadere qualcosa di orribile.
Poi ci sono le parti che volutamente vogliono essere più tenebrose e raccapriccianti, dove il tratto diventa instabile, più marcato e quasi sporco. Il bello, però, è che queste tavole risultano comunque sempre molto ordinate: è una specie di caos controllato. Insomma, non parliamo di Junji Ito, ma Mokumoku Ren fa davvero un ottimo lavoro sotto l’aspetto dell’impatto visivo con questo prodotto. E con il cliffhanger che chiude questo primo volume ve ne accorgerete.
C’è altro da dire su L’estate in cui Hikaru è morto? Sì, ed è a mio parere la parte migliore (l’ho tenuta per ultima non a caso). Riguarda il rapporto che c’è tra Yoshiki e Hikaru, soprattutto dal punto di vista del protagonista. La loro è un’amicizia forte, a volte anche in modo incontrollato. Spesso, infatti, si ha quasi l’impressione che il loro volersi bene possa sfociare addirittura in un qualcosa di più grande, di più dolce. Ma queste sensazioni, nel momento in cui Hikaru non è più chi dovrebbe essere, diventano instabili nella testa di Yoshiki. Le domande aumentano giorno dopo giorno e la paura fa lo stesso. Cosa si dovrebbe fare in questa folle situazione? Difficile rispondere, nessuno ci si è mai trovato prima.
Si può accettare il fatto che, concretamente, quella persona che conosci da una vita sia stata sostituita da una copia potenzialmente pericolosa? Si comporta come lei, è vero, e se solo continuassimo a fingere per sempre sarebbe tutto ok. Probabilmente, così, eviteremmo anche di mettere in pericolo tante altre persone. Però, appunto, si tratterebbe di auto mentirsi per sempre e, contemporaneamente, essere incredibilmente egoisti. Noi magari a un certo punto ci potremmo abituare, inizieremmo a stare anche bene e a dimenticarci del passato. Ma la vera persona che non c’è più che cosa penserebbe di noi? Per lei potrebbe essere addirittura più sofferente e ingiusto della morte stessa. Dunque, perché leggere questo manga? Semplicemente anche solo per poter scoprire come potrà evolversi questa complicatissima situazione: un fattore che merita già di per sé almeno il tempo di una lettura.
Shinichi Ishizuka al Cartoomics 2023 e per Berserk c’è ancora da aspettare 🎷⚔️
Ed eccoci arrivati alla sezione delle news settimanali. C’è un bell’annuncio in vista del Milan Games Week & Cartoomics per i fan di Blue Giant e Gaku. Dovranno attendere, invece, i fan di Berserk: proprio nella settimana in cui Kentarō Miura avrebbe compiuto 57 anni è arrivata la certezza che il nuovo volume del manga non uscirà.
Ebbene sì, alla Milan Games Week & Cartoomics 2023 avremo ospite in Italia Shinichi Ishizuka, l’autore di opere famosissime come Blue Giant e Gaku. Il mangaka sarà presente nello stand di J-Pop, che distribuisce i suoi lavori nel nostro paese, dal 24 al 26 settembre. Ma non sarà l’unico ospite interessante a tema manga, perché ci sarà anche la possibilità di incontrare Masaru Kitao, ossia il character design dell’anime di Death Note.
Slitta ancora il ritorno di Berserk e la certezza arriva proprio nella settimana in cui il compianto sensei Miura, autore del celebre manga, avrebbe compiuto 57 anni (nato l’11 luglio). L’opera è passata infatti da tempo in mano al grande amico di infanzia del mangaka, Kōji Mori, ma il nuovo capitolo previsto inizialmente per giugno è stato rimandato ancora. Il manga dovrebbe uscire in Giappone proprio sulla rivista Young Animal, ma anche a luglio non si vedrà traccia di Gatsu. Non resta che aspettare fine agosto, nella speranza che possano uscire altre preziose pagine che, gradualmente, porteranno Berserk verso il degno finale che merita.
Le migliori uscite manga della settimana (10 lug - 16 lug) 🦾📚
Ed eccoci, infine, alle migliori uscite manga della settimana. C’è il graditissimo ritorno di una super mangaka che ha dato vita a uno degli shonen più famosi di sempre. Prima, però, una carrellata di serie in corso che proseguono. Escono (o sono usciti) in questi giorni: Chainsaw Man 13, DanDaDan 7, Sakamoto Days 8, Shangri-La Frontier 9, Fire Force 33, Frieren 10 e per le nuove edizioni arrivano Dragon Ball 15 e I Am a Hero 16.
Yomi no Tsugai (1) di Hiromu Arakawa: uno di quei manga che chi ha letto e ha amato Fullmetal Alchemist non può non prendere. L’autrice è sempre la sensei che ha dato vita a uno degli shonen migliori del mondo e le possibilità che possa aver tirato fuori un’altra storia di valore ci sono tutte. Nel link qui sopra è presente anche un’anteprima gratuita del primo volume.
In un villaggio sperduto tra i boschi, dove il tempo sembra essersi fermato, la vita scorre tranquilla. Ma un grande e oscuro segreto che coinvolge i gemelli Yuru e Asa incombe, e trasformerà questa oasi di pace in un campo di battaglia.
The War of Greedy Witches (1) di Homura Hawamoto: un manga che, dalle premesse, ricorda molto come concept il famoso Record of Ragnarok. La principale differenza? Sta nella scelta dei personaggi, che in questo caso saranno tutte grandi icone femminili della storia. Da Giovanna d'Arco a Cleopatra, senza esclusione di colpi.
Giovanna d’Arco, l’eroina che ha salvato la Francia, è stata condannata ad ardere sul rogo. Nei suoi ultimi momenti, mentre la morte le si avvicina con una falce di fuoco, la futura santa riceve però una visita tutt’altro che angelica, quella di un demone, inviato in suo soccorso da un altro mondo. Condotta nel luogo dal quale lui proviene, Giovanna si ritrova a far parte di un gruppo di trentadue donne, tutte figure storiche raccolte da punti diversi della Storia umana, da Cleopatra a Marie Curie. Soprannominate “streghe”, questi personaggi dovranno affrontarsi come guerriere in un torneo all’ultimo sangue, la “notte di Valpurga”: solo una di loro potrà sopravvivere e a lei sarà esaudito un qualsiasi desiderio.
Gigantis (1) di Kenichi Tachibana: avete voglia di un’altra storia dai toni survival e disperati? Allora questo manga fa per voi. Non è esattamente una storiella estiva, ecco, però perché farcelo mancare.
Gen, un liceale che vive sull’isola di Tsushima insieme alla madre e alla sorella malata, sta trascorrendo la mattinata come al solito, ma per colpa di uno sconosciuto essere apparso all’improvviso la sua tranquilla esistenza cambia drasticamente. In un attimo, infatti, quella mostruosa forma di vita che ingurgita e assimila le persone si impadronisce dell’intera isola e del destino dei suoi abitanti! Se l’umanità non riuscirà a trovare una soluzione al più presto, potrebbe avere i giorni contati…
Anche per questa settimana è tutto! Grazie mille per essere arrivati fin qui: è stato il ventesimo numero e, anche questo, rappresenta per me un piccolo traguardo. Quando ho aperto questa newsletter non pensavo al fatto che ci sarei arrivato, ma il tempo è passato velocemente. Come sempre, qui avete tutti i tasti per lasciare un cuoricino, condividere e commentare, ma tanto oramai lo sapete bene. A venerdì prossimo, ciao! 🫰