GoTankōbon #19 | Il mio recente problema con gli spokon e Sand Land che torna alla ribalta
Ciao! Questa è la diciannovesima puntata di GoTankōbon. Oggi parleremo del mio recente problema con gli spokon, di notizie attorno a Sand Land di Akira Toriyama e di tanto altro.
Volevo diventare un atleta, poi quell’infortunio… ⛹️⚽
Ho sempre amato leggere di sport: che siano pezzi approfonditi, libri o fumetti poco importa, l’importante è che si parli di qualche bella storia che ha a che fare con il riscatto, la ricerca della perfezione nel gesto atletico o di qualche underdog che ha sorpreso tutti. Poche cose, a mio parere, possono superare la narrazione sportiva: da una semplice partita si possono tirare fuori tantissimi temi, proprio perché è il gioco a permetterlo. E ovviamente, partendo da questo presupposto, non potevo non diventare un lettore vorace di spokon (termine giapponese con cui si indicano i manga sportivi: arriva dall’unione dei termini giapponesi suppotsu e konju, che insieme significano letteralmente “tenacia sportiva”).
Ultimamente, però, mentre li leggo noto in me una certa insofferenza e cercare di capire il perché, alla fine, non è stato poi così complicato. Il mio problema è che, da oramai circa un anno, non posso praticare diversi sport. Capirete, quindi, che osservare tante tavole in cui ci sono persone che si sforzano, sudano e si impegnano con tutte le proprie energie per raggiungere un certo obiettivo, attualmente non è per me il massimo. Anche perché poi mi è sempre piaciuto praticare sport (in primis per divertimento e poi anche per una questione di benessere fisico) e leggere uno spokon ti fa venire una voglia matta di metterti le scarpette ai piedi e correre più veloce che puoi. Fidatevi, dietro ci sono spesso delle storie incredibili che vi gaseranno così tanto da convincervi di poter sollevare un bue (poi vi accontenterete del vostro gatto, ma questa è un’altra storia).
Cosa mi è successo? Giocando a calcio, dopo un contrasto, mi sono rotto il crociato anteriore del ginocchio destro e fidatevi un’altra volta, è una bella rogna. Innanzitutto, perché si tratta di un infortunio da cui si recupera in tantissimo tempo (ci vogliono almeno 7 mesi interi per tornare a fare attività fisica) e poi, soprattutto, perché per rimettersi completamente in sesto serve un intervento chirurgico. Il problema è che, se non si è atleti professionisti, difficilmente si riesce a ottenere un lettino e un professore disposti a operarci subito perché, spoiler, con un crociato rotto si può continuare a vivere serenamente. Io infatti riesco a stare in piedi senza grandi problemi, posso camminare per tantissimi chilometri e, volendo, potrei anche nuotare.
Ciò che non posso fare, però, sono gli sport in cui ci sono possibili contrasti e, soprattutto, dei cambi di direzione. Quindi, in sintesi, cose come calcio, basket, pallavolo, arti marziali o tennis: tutte cose che mi piacciono un sacco. Se lo facessi, oltre a provocarmi dolore, rischierei di causare altri danni importanti come procurarmi lesioni al menisco. Ora, non voglio dilungarmi troppo sui miei tempi di recupero, sul fatto che sono ingrassato e su cosa dovrò fare in questo periodo. Questa lunga premessa era solo per farvi capire che, insomma, è un periodaccio per leggere degli spokon (che comunque continuano a piacermi un casino).
Avere di fronte ai miei occhi costanti immagini che mi fanno vedere cosa non posso fare in questo momento, poi, mi ha fatto pensare anche a un’altra cosa che mi causa frustrazioni leggendo gli spokon: io e i miei coetanei non abbiamo mai avuto le stesse possibilità dei protagonisti di questi manga. Pensateci bene: che siate genitori (e quindi lo vedrete tramite i vostri figli) o che ci siate passati quando eravate più piccoli, difficilmente avrete avuto una scuola che vi metteva a disposizione, al termine delle lezioni, una serie di palestre impeccabili per praticare le discipline più disparate e migliorare nel vostro sport preferito.
Perché in realtà nelle nostre scuole, spesso, è già tanto se siamo riusciti a fare l’ora di educazione con i palloni gonfi e le reti integre. Purtroppo, come paese, abbiamo una cultura dello sport poco evoluta e, soprattutto, che non mette a disposizione dei più giovani le giuste attrezzature per poterlo praticare. Le alternative, infatti, sono le scuole calcio e tutte le loro versioni alternative create appositamente per le altre discipline: strutture che, solitamente, nascondono tanti altri problemi altrettanto gravi. Qualche esempio? Genitori che vogliono fare gli allenatori, allenatori poco preparati (non solo a livello tecnico) e diversi soldi da spendere ogni mese tra kit sportivi, trasferte e rette varie. Non abbiamo un Jinpachi Ego o un coach Ukai. Quasi mai.
E quindi un po’ rosico, perché sì è ovvio, anche io da bambino volevo diventare un calciatore (lo abbiamo sognato un po’ tutti dai, diciamoci la verità), ma a questo punto posso dire che sono sempre stato un po’ frenato. E poi sono cresciuto, le priorità sono diventate altre e alla fine, come accade al 99.9% di noi, ho mollato per dedicarmi ad altro. Io, per dire, lo sport ho continuato comunque a seguirlo e anzi, a dirla tutta, se oggi mi ritrovo a essermi appassionato di scrittura lo devo proprio a lui. Però, tralasciando il mio attuale infortunio, a calcio in modo serio non ci gioco più da oramai dieci anni e vedere, tramite i manga sportivi, che non ho avuto le stesse palestre/coach/possibilità dei protagonisti di Slam Dunk, Blue Lock e via dicendo, mi fa un po’ stare male. Magari in un altro contesto avrei potuto farcela, sarei potuto diventare quello 0.01%. E invece no, e lo so bene.
Questa è, in realtà, una scusa bella e buona dietro alla quale posso nascondermi per non assumermi tutte le responsabilità. Posso dare la colpa a ciò che non funziona (che continuerà comunque a non essere ok) e pensare che in realtà se avessi avuto opportunità diverse ce l’avrei fatta, ma la realtà è purtroppo un’altra. Ai tempi non mi sono impegnato abbastanza, a prescindere da quanto fossi seguito o tutelato. C’è una cosa su cui gli spokon non sbagliano mai e sta proprio all’interno della parola stessa che gli da il nome: la tenacia. Cosa dicono i grandi campioni (tassativamente, non dicono altro) quando gli chiedono come sono arrivati così in alto? Che si allenano, sempre, tutti i giorni. Sembrano frasi fatte, ma è una realtà più semplice di quello che si possa immaginare. I grandi campioni sono quelli che arrivano prima di tutti all’allenamento e se ne vanno via dopo tutti gli altri (altra bella frase fatta ma, ancora una volta, super vera). Lo hanno fatto Michael Jordan e così anche Kaede Rukawa. Quindi, mi raccomando, allenatevi sempre, qualsiasi cosa facciate: almeno così non avrete mai rimpianti.
Un po’ di notizie a tema manga, soprattutto per i gamer 🕹️
Passiamo alla sezione delle notizie della settimana, che questa volta sono principalmente dedicate agli appassionati di videogiochi. Si è parlato molto di Sand Land di Akira Toriyama, che presto arriverà al cinema ma anche su console, e di una simpatica collaborazione che ha toccato Spy x Family.
Stanno arrivando tante novità a tema Sand Land, un vecchio manga di Akira Toriyama (il famosissimo autore di Dragon Ball per chi non lo conoscesse, ma insomma dai, perché devo precisarlo). Non sapete cosa sia? Bene, piccolo momento trama. Wikipedia, mi affido a te:
Il manga segue le avventure di Belzebubù, principe dei demoni, del ladro Shif che lo accompagna e l'anziano sceriffo Rao. In un mondo futuro conosciuto come Sand Land, l'unico fiume che fornisce a tutto il mondo l'acqua si è arrestato in seguito alle guerre umane e l'unica fonte d'acqua sono le costose bottiglie d'acqua del Re. In questo arido mondo, lo sceriffo Rao si reca nel villaggio dei demoni in cerca di aiuto per cercare la sorgente fantasma situata oltre il deserto, un'oasi non di proprietà del re. Belzebubù parte insieme a Rao portando con sé un altro demone, Shif. Lungo il tragitto, il gruppo si scontrerà più volte con l'esercito del re, intenzionato a detenere il monopolio dell'acqua, e verrà a conoscenza di importanti segreti riguardanti il loro mondo.
Ok, ma perché questo fumetto sta tornando sui notiziari in questo ultimo periodo? Per due motivi specifici. Il primo riguarda il cinema, il secondo il gaming. Sì, perché a breve, durante il San Diego Comic-Con International (si svolgerà dal 20 al 23 luglio) verrà proiettata la première del film tratto dall’omonimo manga (il teaser è già uscito). Ma non è tutto qui, perché da poco è stato anche svelato da Bandai Namco il trailer che annuncia l’uscita del videogioco di Sand Land. Insomma, dopo più di vent’anni sembra che una delle opere del maestro Toriyama stia per tornare fortemente di moda.
Capcom ha annunciato una collaborazione che farà felici i fan di Spy x Family e dei picchiaduro. Arriva, infatti, una partnership tra Street Fighter 6 e il celebre manga di Tatsuya Endo. L’annuncio è stato fatto su Twitter con un’immagine che mette a confronto Chun-Li e Yor Forger. Il motivo di questo crossover? Pubblicizzare il film Spy x Family Code: White che uscirà a dicembre in Giappone. Non è chiarissimo in che modo questi due mondi si uniranno, ma intanto un annuncio c’è stato. Vedremo i Forger all’interno del gioco? Difficile, ma non impossibile.
Le migliori uscite della settimana (3 lug - 9 lug) 🗻😨
Ed eccoci con le uscite manga da segnalare per questa settimana. Ci sono le continuazioni di tanti fumetti, come Ranking of Kings, la nuova edizione di Claymore e Neon Genesis Evangelion, ma anche Kowloon e Dance Dance Danseur. E le cose nuove? Eccole qui:
Gaku (1) di Shinici Ishizuka: vi piacciono le montagne, la natura, l’alpinismo, il sudore, la fatica e le salite? E allora questo manga fa incredibilmente per voi. Poi insomma, è dell’autore di Blue Giant, quindi una sorta di grande garanzia. Arriva in Italia tramite J-Pop al prezzo di 15€ ed è il vincitore del primo Premio Manga Taisho. Questa la sua trama:
Sanpo Shimazaki ha dedicato la vita alla montagna. È considerato uno specialista delle vette più elevate e, in qualità di membro volontario della squadra di soccorso delle Alpi settentrionali del Giappone, sfrutta ogni giorno la propria conoscenza per salvare camminatori in difficoltà e persone in balia del meteo avverso. Perché amare la montagna non significa solo apprezzarne l’immensa bellezza ma anche rispettare le spaventose e innumerevoli insidie che nasconde... e conoscere tutti i metodi per sopravvivere in quelle condizioni inimmaginabili.
Phobia (1) di Katsunori Hara: le paure dell’essere umano sono tante, tantissime. A volte, sono incomprensibili, ma quasi tutte alla fine hanno un nome proprio. Perché non esiste paura che debba farci sentire solo, le fobie le hanno tutti.
Altezza, fessure, odori, assembramenti... gli elementi di cui può avere paura l'essere umano sono molteplici. E quando questa paura è immotivata, si parla di fobia. Storie che fanno venire i brividi, che indagano l'animo umano senza pietà, lodate da un maestro dell'horror come Junji Ito!
Ed eccoci arrivati anche alla fine di questa diciannovesima puntata. Come sempre, grazie mille per essere arrivati fin qui, spero vi sia piaciuta. Nel caso fosse così, potete condividere la newsletter con chi volete, lasciare un cuoricino o un commento. Noi ci sentiamo la prossima settimana, buon weekend! 🫰