GoTankōbon #11 | Astro Boy, le AI con Tezuka e il mercato dei fumetti trainato dai manga
Ciao! Questa è l’undicesima puntata di GoTankōbon. Oggi si parla di Astro Boy di Osamu Tezuka, di AI, dei numeri dei manga all’interno del mercato del fumetto in Italia e di tanto altro.
Astro Boy, Osamu Tezuka e la predizione delle AI 🤖🔮
Nel mondo dei manga, così come nella letteratura, nel cinema o nella musica, ci sono dei classici intramontabili che, almeno una volta nella vita, andrebbero letti/guardati/ascoltati. Quando si parla di fumetti giapponesi, uno dei titoli che rientra in questa particolare cerchia è Astro Boy di Osamu Tezuka. Insomma, il suo autore è definito “il dio dei manga” e il faccione di Atom (il nome del protagonista) è riconoscibile anche da chi non è appassionato del genere.
Ecco, tempo fa, mentre facevo uno dei miei soliti giri casuali in libreria, mi sono ritrovato davanti a un bel volume della Osamushi Collection (la collana di J-Pop dedicata a Osamu Tezuka). Si chiamava La Grande Avventura di Astro Boy e sulla quarta di copertina veniva descritto come l’occasione perfetta per scoprire il personaggio simbolo del dio dei manga. Spinto da questo invito e dall’aurea che il titolo portava con sé, ho colto l’occasione al volo, l’ho comprato e ho iniziato a leggerlo durante le sere successive.
Piccola premessa: questo manga, a mio parere, sarebbe meglio leggerlo dopo i primi volumi di Astro Boy scritti da Tezuka. L’autore ha rimesso mano alla serie originale nel 1967 dopo il successo della serie animata, dando vita appunto a queste pagine. Ci sta, quindi, volere un minimo di contesto alle spalle per poter comprendere meglio alcune dinamiche presenti in questo bel volumone. Comunque sia, com’è stata la lettura? Interessante, nonostante si percepisca che il metodo di racconto utilizzato dall’autore ai tempi sia invecchiato un pochino male. Ma ci sta, era in fin dei contri un’altra epoca che, comunque, ha gettato le basi per la nascita di tanti altri capolavori a noi cari oggi.
Una cosa, però, mi ha stupito più di tutte, ossia l’attenzione che Tezuka ha riversato nei confronti di un tema così distante da quegli anni: il rapporto tra umano e macchina. Più nello specifico, la convivenza tra noi esseri umani e le intelligenze artificiali. In Astro Boy quest’ultime sono rappresentate da robot che si muovono per le città pronte a svolgere le mansioni più manuali. Nella nostra quotidianità, invece, possiamo identificarle nei vari tool che ultimamente fanno sempre più parlare sui giornali e i social: AI che scrivono, che creano immagini, che compongono musica. Tutte tecnologie che, spesso e volentieri, fanno insorgere nelle persone preoccupazioni e disagi. E indovinate un po’? Anche nel mondo di Atom accade lo stesso: gli umani finiscono per odiare le macchine.
Ed è proprio questo il tema principale di cui voglio parlarvi oggi, perché è sicuramente l’aspetto che più mi ha intrigato e, al tempo stesso, impressionato della scrittura di Tezuka. Il mangaka nato nella prefettura di Osaka nel 1928 è riuscito, più di 70 anni fa, a predire in modo decisamente accurato in che modo le AI si sarebbero insediate nella nostra società. Poi lo ha rappresentato a modo suo, con i robot, ma il sentimento medio dell’essere umano è stato descritto in modo molto scrupoloso. Aspettate però. Volevate per caso saperne di più sulla trama di Astro Boy? Beh, facciamocela raccontare allora da un’intelligenza artificiale: ChatGPT. Poi, torniamo sull’argomento della puntata di oggi.
Astro Boy, creato da Osamu Tezuka, è una serie di manga e anime che segue le avventure di un robot dalle sembianze di un bambino chiamato Astro Boy, noto anche come Atom.
La storia è ambientata in un futuro in cui la robotica è molto avanzata e i robot sono diventati parte integrante della società. Il professor Tenma, un geniale scienziato, costruisce Astro Boy per sostituire il suo figlio Tobio, morto in un incidente. Astro Boy è dotato di incredibili poteri e abilità, come la forza sovrumana, la capacità di volare e il potere di raggi laser dagli occhi.
Tuttavia, il professor Tenma inizia a considerare Astro Boy solo come una macchina e lo abbandona. Astro Boy si ritrova solo e cerca di trovare il suo posto nel mondo, lottando per essere accettato dagli umani e cercando di difendere i diritti dei robot.
Durante le sue avventure, Astro Boy si scontra con numerosi nemici robotici, come il perfido Dr. Elefun e l'organizzazione criminale Robot Underground. Combatte per la giustizia e per proteggere gli innocenti, dimostrando il suo grande cuore e la sua volontà di fare del bene nonostante sia un robot.
La trama di Astro Boy esplora temi come la discriminazione, l'etica della robotica, la coscienza e la condizione umana, con Tezuka che affronta questioni sociali e morali attraverso il suo racconto fantascientifico.
Astro Boy è diventato un'icona del genere del manga e dell'anime, e la sua storia ha influenzato profondamente la cultura popolare giapponese e internazionale.
Delle paure riversate nei confronti delle AI se ne parla oramai quotidianamente: si discute di un futuro in cui saranno in grado di dare vita a una rivolta, ma si parla anche dei più vicini problemi che potrebbero causare alle professioni e ai posti di lavoro. Quest’ultima questione, come vi anticipavo prima, era stata predetta da Tezuka in Astro Boy e la cosa divertente è che le macchine, oggi, sono diventate in grado anche di fare il suo lavoro, ossia il mangaka. Abbiamo infatti già parlato, nelle scorse settimane, di manga disegnati da intelligenze artificiali: fumetti che vengono creati da autori che non sanno minimamente quali siano le basi del disegno o, in alternativa, opere realizzate con lo stesso tratto di autori scomparsi poco tempo fa.
Ma questo discorso è replicabile con qualsiasi tipologia di lavoro, o di arte: ci sono AI che sanno scrivere benissimo o altre che compongono musica che ascolterei molto volentieri. Insomma, il loro livello è già altissimo (in alcuni casi) e dovremo imparare a conviverci per sopravvivere, in un modo o nell’altro. Sì perché, a pensarci bene, fino allo scorso anno un livello di qualità di output del genere era impensabile, ma oggi alcune AI sarebbero davvero in grado di sostituire una persona sul posto di lavoro. E tra qualche anno allora cosa faremo? Probabilmente cambieranno alcune cose. Forse aumenterà il livello di produttività e, probabilmente, molti di noi finiranno a fare altre cose, magari anche più belle, chissà.
In ogni caso, oggi ho voluto parlare di questo tema perché dopo un periodo di rigetto ho iniziato a sentirlo sempre più vicino a me e alla mia quotidianità. Astro Boy, poi, non ha fatto che aumentare in me questa sensazione. Non sono però la persona più indicata per approfondire certe questioni, specialmente quando sono associati al mondo del lavoro. A tal proposito, per chi volesse saperne di più sulle AI e su come impatteranno nelle nostre giornate in ufficio, vi consiglio la newsletter
di Luca Capriotti, che è forse la persona più appassionata di intelligenze artificiali che io conosca. Troverete poi tanti altri spunti interessanti sul mondo del lavoro in generale, a prescindere da quale sia il vostro.Sono informazioni che ci servono, che probabilmente dovremmo provare a leggere un po’ di più, anche perché lo sviluppo tecnologico dell’era moderna che stiamo vivendo è sempre più rapido e veloce. Quasi incontrollabile, a dir la verità. E se oggi la nostra preoccupazione più grande è, appunto, in che modo potremo convivere professionalmente con le AI, magari già tra pochi mesi ci ritroveremo a parlare di come, invece, sarà più corretto rivolgersi a loro nella quotidianità. Potrebbe, infatti, non essere poi così lontano il momento in cui un’intelligenza artificiale inizierà ad avere una sorta di coscienza. Un passo che potrebbe portare le macchine ad aspirare a ottenere dei diritti simili, se non uguali, a quelli degli esseri umani. E se così sarà, allora, dovremo nuovamente riconoscere la lungimiranza di Osamu Tezuka e del suo giovane Atom.
I manga si prendono il mercato dei fumetti in Italia e gli isekai continuano a crescere 📚🧌
Passiamo alla sezione dedicata alle notizie più importanti della settimana. Oggi dobbiamo nuovamente parlare di un ottimo dato che i manga hanno fatto registrare nel settore dell’editoria italiana. Ma si deve anche parlare della crescita degli isekai.
I manga continuano ad andare benissimo in Italia e questa volta a confermarlo sono i dati della ricerca che l'Associazione Italiana Editori presenterà al Salone del Libro il 18 maggio. La loro crescita, nel 2022, è stata di un ulteriore 7.6%, ma il dato più impressionante è un altro: da soli rappresentano il 58% delle vendite dei fumetti del nostro paese. Il totale degli incassi dello scorso anno, invece, è stato pari a 107,9 milioni di euro. Il dato continuerà a crescere anche nel 2023? Visto l’attuale andamento, è probabile. Nel frattempo, tutto il settore sembra essere in salute sotto l’aspetto dei consumi: i fumetti per bambine/i e ragazze/i hanno visto un aumento delle vendite del 26%.
Gli isekai continuano a far parlare e, anche questa volta, per via della loro costante crescita in termini di popolarità. Innanzitutto, che cos’è un isekai? Si tratta di un genere di manga in cui i protagonisti vengono trasportati, volontariamente o meno, all’interno di universi paralleli. Possono ricordare della loro vita passata o meno, ma nella maggior parte dei casi queste persone sono degli individui a cui la propria società non piace. Che siano hikikomori o NEET (come suggerisce la pagina Wikipedia sul tema) non importa: ciò che è importante è che il personaggio centrale della trama senta il bisogno di abbandonare il mondo reale per viaggiare in un altro con regole e, perché no, abitanti diversi dagli umani. E come mai piace così tanto? Da AFP arriva un bell’approfondimento sul tema, dove vengono riportate le parole di Asa Suehira, chief content officer di Crunchyroll, sull’aumento della popolarità di questo genere. La cosa più interessante, a mio parere, è che il pubblico che legge più isekai è quello composto dai cosiddetti “salarymen”, ossia gli impiegati giapponesi che generalmente vanno dai 35 ai 45 anni. Il tema dell’evasione, in Giappone, è da sempre molto caldo e dei fumetti del genere continueranno a fare successo fino a quando sarà alta la speranza di fuggire da una quotidianità fatta di obblighi e stress.
Le migliori uscite della settimana (8 mag - 14 mag) 👩👦
Ed eccoci, infine, alle migliori uscite manga della settimana. Finalmente è arrivato un fumetto che aspettavo da un po’ di tempo.
Goodbye, Eri di Tatsuki Fujimoto: arriva finalmente in Italia il manga one-shot più atteso dell’autore di Chainsaw Man e Look Back. Una storia straziante, come solo Fujimoto sa fare, considerato come uno dei migliori fumetti giapponesi pubblicati nel paese del Sol Levante durante lo scorso anno. Star Comics lo pubblicherà in due formati: la prima, la versione standard, a 5,90€; la seconda, la deluxe, sarà un cartonato acquistabile a 10,90€.
Su richiesta della madre, Yuta inizia a riprenderla in vari momenti della vita di tutti i giorni, seguendo il decorso della malattia che la porterà alla morte. Dopo la sua scomparsa, monta tutte le immagini e crea un film che viene proiettato a scuola. L’opera però riceve tutt’altro che una bella accoglienza, e Yuta, deluso, decide di farla finita. Ma proprio sul tetto dell’ospedale da cui meditava di buttarsi farà un incontro che gli cambierà la vita: quello con la bella Eri, una misteriosa compagna di scuola grazie alla quale comincerà a girare un nuovo film. La ragazza, tuttavia, nasconde un segreto…
Yuri is my Job! (1 e 2): sempre da Star Comics arrivano due volumi da non perdere per gli amanti del genere yuri. Si tratta di una delle serie Girls’ Love più attese che, tra vari episodi comici, metterà alla luce sentimenti importanti.
Hime Shiraki è una studentessa del primo anno delle superiori che fa di tutto per essere ammirata. Un giorno ferisce accidentalmente Mai, una ragazza che gestisce un locale, e per farsi perdonare si offre come sua sostituta al “Café-Istituto Femminile Liebe”. Il locale di Mai ricalca infatti l’ambientazione di una scuola cattolica per ragazze, dove tutte le cameriere si comportano come studentesse che stringono tra loro legami romantici per soddisfare al meglio le fantasie dei clienti e servirli con grazia e bellezza. Al Café Liebe, Hime rimane affascinata da Mitsuki e sembra proprio che tra loro stia nascendo qualcosa…
Grazie mille per aver letto questa puntata! GoTankōbon torna la prossima settimana. Come sempre vi invito a lasciare un cuoricino o un commento se la lettura dovesse esservi piaciuta. In più, se volete far conoscere la newsletter a qualcuno, potete condividerla cliccando sul tastino qui in basso. Ci si vede venerdì prossimo. Buon weekend! 👋