GoTankōbon #59 | Sorrisi che non mi piacciono e Hoàng Trúc Lâm a Roma
Ciao! Questa è la cinquantanovesima puntata di GoTankōbon. Oggi parleremo di Shibatarian, un manga di Katsuya Iwamuro, ma anche di tanto altro.
Quel sorriso… quel maledetto sorriso è proprio inquietante 😃
Uno dei videogiochi che, probabilmente, ho amato di più negli ultimi anni si chiama Undertale. Parliamo di un titolo indie, realizzato quasi interamente da una sola persona: Toby Fox. Quest’ultimo, oltre a creare delle colonne sonore pazzesche (ascoltatele su Spotify, fidatevi), ha realizzato un mondo di gioco incredibile, fatto di personaggi scritti benissimo e con un gameplay diverso, per nulla banale. Una delle cose che mi ha colpito di più di questo titolo, però, riguarda specialmente il cambio di mood che può avere a seconda delle scelte che il giocatore fa durante la partita. Non mi metterò a fare troppi spoiler, anche perché in tanti immagino che non abbiano mai approcciato Undertale in vita propria (grave errore, ma potete sempre recuperare). Mi limiterò quindi solo a dire una cosa.
Undertale può essere giocato in tre modalità: pacifista, neutrale o genocida. Quest’ultima fa già paura, vero? Beh, in un certo senso le vostre sensazioni non sono così sbagliate. Ma perché si possono fare queste scelte? Molto semplice: nel gioco interpretiamo un bambino caduto in un mondo sotterraneo e dobbiamo trovare un’uscita, ma questo posto è abitato da una serie di mostri che possiamo scegliere di combattere o meno. Sembra noiosissimo detto così, è vero, ma in realtà è un titolo che nasconde picchi di umanità e di gameplay di notevole livello. Ma tornando a noi, cos’è che mi ha inquietato della strada genocida di questo gioco? Oltre ai vari sensi di colpa che provoca, a un certo punto queste scelte violente ci faranno ritrovare di fronte a un personaggio che non starò a descrivervi troppo sempre per motivi di spoiler. Vi dirò solo la sua caratteristica estetica principale, che mi ha sempre inquietato molto: un sorrisetto diabolico, estremamente angosciante.
Ho sempre addossato le motivazioni di quell’inquietudine alla pixel art, dato che Undertale graficamente sembra essere più un videogioco degli anni ‘80 invece che del 2015. Lo stile retro restituisce sempre un po’ quelle sensazioni stantie, poco pulite e rozze (nonostante abbia il suo fascino, lo ammetto). Ma non era così, posso dirlo con grande serenità oggi. Sì, solamente adesso però sono riuscito a comprendere questa cosa e me lo ha fatto scoprire il manga che avete già visto dall’immagine qui sopra: Shibatarian, di Katsuya Iwamuro.
Quest’opera è inquietante, parecchio. E quel cavolo di sorrisetto che vedete anche sulla copertina (rigorosamente variant) del primo numero è il principale responsabile di quel brividino che sale dietro la schiena mentre sfogli le pagine. Immaginate di essere un ragazzino delle medie che ha litigato con i propri compagni di classe e per sfogarvi finite sulla collina dietro la vostra scuola. Qui incontrate un tizio, più o meno vostro coetaneo, sotterrato sotto un albero, con solo la testa che sbuca di fuori. E dice pure di essere della vostra scuola. Che fareste? Lo aiutereste, certamente. Ed è quello che fa Hajime Sato, il protagonista del manga. Dopodiché da quest’incontro può nascere un’amicizia, chiaro. Ma il giorno dopo nessuno a scuola sembrerebbe conoscerlo, tranne te.
Da quel momento in poi l’amicizia si trasforma in un qualcosa di più grande, difficile da controllare, a tratti anche claustrofobica. Fino a quando il caro Shibata, un tempo imbucato nel terreno come una carota, decide di trasformarsi in Shibatarian: un essere senza senso, dalle idee macabre e folli, che vuole fare un film. Immagino che non ci stiate capendo un bel nulla, vero? Ma c’è poco da comprendere in questa storia. Shibatarian è una costante sorpresa e ogni pagina vi lascerà di stucco, in senso positivo però. Ha delle idee davvero coinvolgenti, che fanno venire voglia di girare la pagina. Il grottesco che nasce dalle azioni di questo strano ragazzo, dal sorriso molto alla Undertale, si sposa perfettamente con un protagonista un po’ sempliciotto, dalla quale normalmente non avremmo ottenuto nessun tipo di storia interessante.
Il modo con cui l’autore, Katsuya Iwamuro, gioca con le pagine poi è davvero fantastico: la voglia di scoprire cosa si nasconde dietro a quel pezzo di carta che tenete in mano è altissima, ma al tempo stesso c’è sempre il timore di scoprire qualcosa di spaventoso. Shibatarian è un tizio ambiguo, disturbante, ma che in un mondo normale non farebbe paura a nessuno. Un ragazzo apparentemente innocuo che improvvisamente diventa l’incarnazione della paranoia e dell’oppressione, regalandoci costanti contrasti tra immagini che non dovrebbero allarmare, ma che al tempo stesso fanno stare in allerta. Shibatarian, però, ci dona anche un’altra cosa importante: un bel sorriso, questa volta disteso e rilassato, nato dall’intrattenimento che tutti quei disegni ci offrono. Il primo volume, a mio parere, è stata una bella perla. Se volete divertirvi con un fumetto un po’ inquietante allora dovreste dargli un’opportunità.
Hoàng Trúc Lâm arriva a Roma e un video con Totti che vi farà ridere ⛱️♾️⚽️
Arriviamo alle notizie da segnalare per questa settimana, dove c’è una novità interessante per chi abita a Roma e dintorni. Infine, una menzione d’onore per un video che mi ha fatto ridere parecchio.
All’ARF Festival di Roma, che si terrà dal 24 al 26 maggio presso il Mattatoio nel quartiere Testaccio, sarà presente Hoàng Trúc Lâm: l’autrice di Estate Infinita. Di quest’ultimo manga, ricorderete, ne abbiamo parlato alcune settimane fa. Ho apprezzato tantissimo la scrittura e il modo di raccontare la gioventù di questa autrice vietnamita, che grazie alla casa editrice Toshokan (che porta i suoi lavori nel nostro paese) potrà incontrare i suoi lettori italiani. Attenzione, però, perché ci sarà anche una novità importante: Hoàng Trúc Lâm, in occasione del Festival, presenterà in esclusiva anche la sua nuova opera dal titolo La strada dei fiori. Insomma, un appuntamento da non perdere per chi ha apprezzato Estate Infinita.
Qui vi lascio un video che non è una notizia, ma una cosa che dovreste guardare per farvi una risata, per sorridere, per stare meglio insomma. Quelle bellissime persone di AS Roma Schickposting (che è una pagina di meme meravigliosa sulla Roma) hanno pubblicato alcuni giorni fa una sorta di sigla per un ipotetico anime di Francesco Totti. Il video, la musica, il testo della canzone: è tutto perfetto. Siamo ai livelli di Giorgio Vanni e Cristina D’Avena per quanto riguarda le produzioni, con l’unica differenza che a cantare ci pensano un gruppo di idol giapponesi che hanno imparato l’italiano.
Le migliori uscite manga della settimana (6 mag - 12 mag) 💒
Cosa è uscito questa settimana nelle nostre librerie? Diamo un’occhiata alle serie che proseguono: Chainsaw Man (16), Claymore (18), Call of the night (14), Shangri-La Frontier (14), Amane Gymnasium (4), Togen Anki (11), Sweet Home (12), Maiwai (6), Kaiju Girl Caramelise (2), Insomniacs after School (10), The war of greedy witches (6) e YoRHa (3). Come novità, invece, occhi puntati su un primo volume di Planet Manga:
Make the Exorcist Fall in Love (1) di Aruma Arima e Masuku Fukayama: arriva in Italia, edito Panini, uno dei prodotti che sta funzionando di più in Giappone sulle pagine di Shueisha. Viene definito un manga da leggere se si ha apprezzato Full Metal Alchemist o Demon Slayer. Io l’unica cosa che vi dico è che il primo volume è ambientato in Italia. Per il resto, lascio voi giudicare.
Qual è il peccato umano più grande? Toccherà all’esorcista più forte della Chiesa, un ragazzo di soli sedici anni, rispondere quando Satana invierà la tentazione più grande sulla sua strada. Una storia diabolica e incredibilmente action, sospesa tra Inferno e Paradiso.
Ed è tutto anche per oggi. Grazie per essere stati con me anche questa settimana. Qui sotto, come ben sapete, avete tutti i tasti per supportare la newsletter. Noi, invece, ci sentiamo nuovamente la prossima settimana. Passate un buon weekend e a venerdì prossimo. Ciao!