Ciao! Questa è la cinquantatreesima puntata di GoTankōbon. Oggi parleremo di Everything is fine di Mike Birchall, ma anche di manwha, Webtoon e tanto altro.
L’apparente (per pochi minuti) vita tranquilla di Sam e Maggie 😸😾
Per parlare del fumetto di oggi dobbiamo salire sopra un volo immaginario che ci porta verso la Corea del Sud, facendo però un breve scalo nel Regno Unito. Sì, perché oggi in realtà ci ritroviamo di fronte a un prodotto che, nonostante Panini l’abbia pubblicato sotto la sua etichetta dedicata ai manga, non è propriamente un manga. E di cosa si tratta, quindi? Beh, potremmo definirlo un manwha (quindi un fumetto coreano) realizzato da un autore britannico, ma più semplicemente potremmo dire che è una delle ultime storie di successo nate da Webtoon: una piattaforma online sudcoreana dove vengono pubblicati fumetti digitali che si leggono scrollando, in verticale.
Everything is fine di Mike Birchall ha origine proprio lì, sul web, dove nel tempo ha saputo macinare decine di milioni di visualizzazioni. Attorno a quest’opera, anche qui in Italia, aleggiavano infatti tantissime opinioni positive e allora, proprio per questo, ho deciso di acquistare la copia fisica pubblicata la scorsa settimana per l’appunto da Panini. Che dire? Ho fatto bene: sono rimasto in tensione per tutta la durata della lettura del primo volume e, sinceramente, non vedo l’ora che esca il seguito. Avete presente Black Mirror? Ecco, siamo su quel genere di narrazione, molto orwelliana. Ma il contrasto che quest’estetica semplice (fatta di esseri umani che indossano dolci maschere di gatti, o forse orsacchiotti), ha con i fatti che accadono durante la storia, dà quel tocco di inquietudine che ti spinge a girare pagina ogni singola volta.
Ecco, l’aspetto grafico del fumetto non è di certo impattante: non è assolutamente l’elemento che ti spinge ad acquistarlo, soprattutto senza sapere a priori la trama. Ma la sua estrema semplicità (a volte anche troppa, soprattutto per ciò che concerne gli sfondi) è a mio parere un elemento essenziale per far sì che questo fumetto possa provocare angoscia nel lettore. La poca espressività di Sam e Maggie, la coppia protagonista di Everything is fine, ma anche di tutti gli altri abitanti di questo artificiosissimo quartiere, porta a non comprendere quasi mai le vere emozioni o i pensieri di chiunque. E questo aiuta a far nascere diversi colpi di scena, sin dalle prime pagine.
Immaginate di vivere all’interno di un quartiere con strade tutte uguali, con case tutte uguali e con abitanti che, in senso figurativo o meno, vivono indossando una maschera. Tutti hanno sempre il sorriso stampato in faccia; tutti godono dei propri successi lavorativi o sociali; tutti non fanno altro che dire che “va tutto bene”. La città nel frattempo è tappezzata di telecamere e il poliziotto di turno sembra sempre sapere tutto ciò che fate. Non so dirvi se siete finiti all’interno di The Truman Show, anzi, in un certo senso quest’ultimo sarebbe più un augurio. Qui la simpatia di Jim Carrey è totalmente assente e la vita va avanti in modo asettico dalla mattina alla sera, ogni settimana, ogni mese, ogni anno. E intanto, gli occhi che vi osservano sembrano diventare sempre di più.
Mike Birchall è stato bravissimo a costruire un ambiente minimalista e all’apparenza adatto a una lettura infantile, ma che dopo un paio di pagine ti fa subito sentire catapultato in una realtà distorta, densa di sotterfugi. La sensazione di pericolo è costante, in qualsiasi luogo della città si trovino Sam e Maggie, anche quando concretamente non accade nulla. Neanche tra le mura della propria casa si potrà stare sereni: in ogni istante potrà mancarvi il respiro per via di improvvisi eventi macabri o per colpa di quell’assiduo presentimento di essere osservati e giudicati.
La paranoia, infatti, è secondo me la vera protagonista di questa storia (senza nulla togliere a Maggie che, non faccio spoiler, ma è un personaggio fin qui essenziale per il proseguimento del racconto). È una presenza onnipresente, un'ombra che danza di villetta in villetta all’interno di questo quartiere che assomiglia più al plastico di un progetto che non ha mai preso vita. Ognuno la vive nella propria quotidianità e reagisce di conseguenza, commettendo errori madornali o continuando a fare finta di niente. “Va tutto bene, dobbiamo solo dimenticare” è il claim di questo fumetto. Ma la paranoia non si dimentica. No, lei si annida nella mente umana, in maniera subdola, spingendoti verso due strade: reagire o omologarsi.
Un po’ di concerti di Miku in Europa, oggetti dello Studio Ghibli e l’ultimo disegno di Toriyama 🎧🎶
Apriamo la sezione delle notizie con l’annuncio del tour della Vocaloid, Hatsune Miku. Sì, non è un tema connesso direttamente al mondo dei manga (anche se ne esistono diversi in cui ne è la protagonista), ma sento che questo spazio è adatto a questo tipo di news. Più avanti largo a un qualcosa che farà felici gli amanti dello Studio Ghibli che passeranno per il Romics e all’ultimo disegno di Akira Toriyama.
Hatsune Miku sta per arrivare in Europa con una serie di concerti. La famosissima Vocaloid (se non sapete di cosa sto parlando, beh, buona lettura), per celebrare il decimo anniversario del MIKU EXPO, sbarcherà in alcune città europee per esibirsi virtualmente davanti a migliaia di persone. Tra le sedi previste, attualmente, non è però presente l’Italia. Miku, tra ottobre e novembre, canterà a Londra, Bruxelles, Parigi, Amsterdam, Dusseldorf e Berlino. I biglietti di quest’ultimi saranno messi in vendita a partire dal 5 aprile 2024. Per chi non lo avesse ancora capito capito, sì: sto parlando di una cantante che non è una persona reale, ma bensì un software creato dalla Crypton Future Media. Oggi, però, Hatsune Miku è in tutto e per tutto una star mondiale, che ha milioni di ascoltatori mensili su Spotify e che si esibisce dappertutto (non vorrei sbagliarmi, ma la vedremo anche al Coachella 2024). E se mai vi dovesse venire voglia di andarla a vedere, sappiate che vi ritroverete davanti a tante persone scatenate con dei led in mano e a un ologramma che canta e balla. Esattamente come accade qui in basso.
Fan dello Studio Ghibli, attenzioni a me: nel prossimo Romics, che si terrà tra il 4 e il 7 aprile nella Nuova Fiera di Roma (Fiumicino) ci sarà un pop-up store che venderà i prodotti ufficiali dello studio del maestro Hayao Miyazaki. Se siete amanti dei suoi film, insomma, non potete perdervelo.
Chiudiamo con una non notizia, ma con un dolce ricordo che ha voluto regalarci Toyotaro: autore di Dragon Ball Super, nonché allievo di Akira Toriyama. Il mangaka, infatti, ha voluto condividere con tutti noi l’ultimo disegno fatto da Akira Toriyama per Dragon Ball Super. Il sensei era solito fare solo delle correzioni sul manga quando necessario, ritoccandolo con commenti o bozzetti. Qui, nel capitolo 103 dell’opera, Toriyama specificò con questo disegnetto che Piccolo avrebbe dovuto girarsi e salutare la maestra d’asilo. Come fa notare l’autore del post, Cavernadiplatone, è incredibile la coincidenza che è venuta a crearsi: questa illustrazione si è trasformata, involontariamente, nel suo saluto per tutti noi. Il tutto diventa ancora più incredibile se si pensa che Piccolo era il suo personaggio preferito.
Le migliori uscite manga della settimana (25 mar - 31 mar) 🗼💪
Ed eccoci infine arrivati alla sezione dedicata alle migliori uscite manga della settimana. Le serie che continuano in questi giorni sono: Yawara! (5), Gaku (5), Rurouni Kenshin Perfect Edition (13), Dragon Maid (14), Choujin X (7), Tower of God (13), Squalificati (10), Sanpei (10), The witch and the beast (8), My charms are wasted (6) e A sign of affection (9). Come novità, invece, vi segnalo una nuova serie edita Panini.
Sanda (1) di Paru Itagaki: dall’autrice di Beastars, manga famosissimo su una società dove animali erbivori e carnivori convivono senza non troppi problemi, arriva una nuova opera nelle librerie e fumetterie italiane. Le premesse sono molto buone, sopratutto visto il successo che la sua autrice ha guadagnato nel tempo. Panini, inoltre, porterà sugli scaffali dei negozi anche una variant del primo volume e una cartolina in omaggio sulla prima tiratura del prodotto.
Giappone, 2080. Il Paese deve affrontare un drastico calo delle nascite ed è colpito da stravolgimenti climatici. Quando la compagna di scuola Ono sparisce e viene dichiarata morta, Shiori Fuyumura non si rassegna: per ritrovare l'amica, cerca l'aiuto del collega rappresentante di classe Kazushige Sanda, certa che abbia ciò che le serve…
E con questo è tutto anche per oggi. Grazie mille per essere stati qui con me anche questa settimana! Con i tasti qui in basso potete condividere e supportare la newsletter, oramai lo sapete. Io colgo l’occasione per augurarvi un buon weekend e buona Pasqua nel caso in cui la festeggiaste. Ci rivediamo venerdì prossimo, ciao! ✌️
Ma pazzesco il manga-non manga distopico coi gatti minimalisti, ma dove li trovi dai 😮💨