GoTankōbon #52 | Se Godzilla fosse nato dall'amore e Umezawa che passa per Napoli
Ciao! Questa è la cinquantaduesima puntata di GoTankōbon. Oggi parleremo di Kaiju Girl Caramelise di Spica Aoki, di Godzilla e di tanto altro.
Svelti, scappate: c’è un dolcissimo e colossale kaijū che sta attaccando Tokyo! 🗼🦖
Immaginavo Godzilla come la personificazione della violenza e dell'odio per l'umanità, poiché fu creato dall'energia atomica. Portò in sé questa ira a causa delle sue origini. È come un simbolo della complicità umana nella sua propria distruzione. Non ha emozioni, è un'emozione.
La puntata di oggi inizia con questa frase pronunciata da Jun Fukuda, uno dei principali registi che nella storia si sono occupati delle pellicole dedicate a Godzilla. Quest’ultimo, lo conoscete bene, è un mostro gigantesco che ogni tanto appare a Tokyo o dintorni, pronto a distruggere qualsiasi cosa gli passi davanti ai suoi arrabbiatissimi occhi. In giapponese c’è un termine preciso per identificare queste enormi creature: kaijū (怪獣), che letteralmente significa “strana bestia”. Godzilla, infatti, non è l’unico kaijū esistente nel mondo dell’intrattenimento: c’è l’americano King Kong, ma anche Gamera, Mothra, Minilla e, da oggi, Harugon di Kaiju Girl Caramelise.
Ecco, quest’ultimo, a dire la verità, sarebbe una giovane liceale di nome Kuroe: una ragazza timida, vittima di bullismo a scuola, che quando non riesce a controllare le proprie emozioni diventa un enorme kaijū molto simile a Godzilla, ma con gli occhi iniettati d’amore che prendono la forma di due cuoricini. Sì, perché è proprio l’atto dell’innamoramento quello che le fa perdere totalmente il comando del proprio corpo: un mix di sensazioni troppo potenti da poter controllare che, a seconda della loro potenza, le fanno uscire artigli, spine dalla schiena o una coda. Nel peggiore dei casi, come avrete intuito, si trasforma direttamente in un colosso alto cento metri pieno di scaglie a cui i proiettili di una Glock fanno a malapena il solletico.
E chi è quel poco di buono che ogni volta fa diventare la protagonista un mostro a cui è stato affibbiato un nome perfetto per un Digimon? Arata Minami, che in realtà è un bravissimo ragazzo ed è anche molto popolare a scuola. Potremmo definirlo un po’ il classico Zac Efron della situazione, ma con una caratteristica particolare: non ama per nulla essere al centro delle attenzioni e, proprio per questo, finisce per innamorarsi ben presto dell’introversa e impacciata Kuroe. Da questa scintilla parte una storia divertente, un po’ folle e sbrilluccicosa, ma anche densa di messaggi indiretti che fanno tanto riflettere durante la lettura.
La prima cosa che ho notato della scrittura di Spica Aoki è questo parallelismo che c’è nell’atteggiamento delle persone nei confronti della protagonista sia quando è umana, sia quando è un mostro: in entrambi i casi, lei viene evitata. E le motivazioni sono tutte racchiuse all’interno del termine kaijū: Kuroe viene ignorata perché è strana, Harugon perché è una bestia. Oltre a quello dell’amore adolescenziale, infatti, uno dei temi centrali di Kaiju Girl Caramelise è il bullismo. “Mostro”, “cozza”, “sgorbio”: sono tantissimi i termini orribili con cui Kuroe viene chiamata da alcune sue compagne di classe durante tutto il primo volume del manga. Eppure, lei non fa nulla per rispondere. Si limita semplicemente a chiudersi nel suo guscio, ascoltando la musica e sognando di mangiare i dolci che adora: tutti pensieri che l’aiutano a calmarsi e ad evitare una trasformazione.
Paradossalmente, Kuroe sembra essere apprezzata dal mondo esterno quasi più nella versione kaijū che in quella umana. Nonostante faccia paura al mondo intero con quell’aspetto, riesce comunque a incutere una certa forma di riverenza che da semplice liceale neanche potrebbe lontanamente sognare. Come poi fa notare
(che scrive la sempre interessante ) in un suo articolo su N3rdcore, Spica Aoki con Kuroe potrebbe aver creato una metafora che racconta l’autismo femminile: un tema complesso, che non ti aspetteresti da una storia del genere, ma che rende ancora più fitto e stratificato questo manga.Infine, per chiudere il cerchio, torniamo alle parole di Jun Fukuda su Godzilla per capire ancora meglio quest’opera di cui sono molto curioso di leggere il secondo numero: Harugon non ha emozioni, ma è essa stessa un’emozione. L’amore controlla completamente la sua mente quando diventa un enorme mix tra un iguanodonte, un tirannosauro e uno stegosauro. Ed è proprio qui che ci accorgiamo di cosa rende bello questo manga: Kuroe, nonostante l’ira che ha accumulato negli anni a causa del bullismo, non si trasforma in una bestia atomica per colpa dell’odio incontrollabile che caratterizza il suo collega più famoso, ma bensì per via dell’emozione migliore che l’essere umano possa provare.
La pausa di Dragon Ball Super, One Piece e Umezawa a Napoli 🐲🏴☠️✏️
Arriviamo alle notizie della settimana, dove ci sono due grandi manga che si fermano per omaggiare Akira Toriyama. In più c’è l’annuncio della presenza di un mangaka in una fiera italiana che, immagino, sia sempre una cosa apprezzata da chiunque.
C’era da immaginarselo, ma adesso è arrivata la conferma: Dragon Ball Super andrà in pausa dopo l’uscita del capitolo 103 (prevista questa settimana in Giappone). Il manga, che sin dalla sua nascita ha visto Toyotarō come suo autore principale, ha sempre avuto in Akira Toriyama un supervisore importante (e, a volte, anche una mano pronta a disegnare i combattimenti più frenetici). Dopo la scomparsa del papà del franchise Dragon Ball, però, il mangaka e la casa editrice Shūeisha hanno deciso di fermarsi per rispetto del sensei. Quando ripartirà la serializzazione? Probabilmente nel mese di luglio. Anche One Piece, nel suo piccolo, farà una sosta (seppur minore) per omaggiare la figura di Akira Toriyama. Eiichiro Oda, infatti, metterà in pausa la storia di Luffy fino al 22 aprile.
Vi ricordate di Utopias di cui abbiamo parlato qualche mese fa? Beh, il suo autore, Shun Umezawa, sarà presente a Napoli in occasione del Comicon 2024 che si terrà tra il 25 e il 28 aprile. Il mangaka, in collaborazione con Dynit Manga, sarà disponibile il 26, 27 e 28 aprile per delle sessioni di firmacopie. Insomma, se passate per la capitale campana, portatevi appresso qualche copia Darwin’s Incident, 1 e 99, Sotto un cielo di collant o, per l’appunto, Utopias.
Le migliori uscite manga della settimana (18 mar - 24 mar) 🐻🐻❄️
Questa settimana escono tantissimi nuovi numeri di serie manga amatissime. Non perdiamo tempo e partiamo subito con l’elencone: Dragon Ball Ultimate Edition (23), Blue Lock (24), Bakuman (5), La nave di Teseo (9), Kuma kuma kuma Bear (4), Detective Conan (45), Lei e il suo cane da guardia (4), Il movimento della terra (8) e Medalist (6). Inoltre, vi segnalo novità come il primo volume di Ginka & Gluna, Marriage Toxin o l’artbook di The First Slam Dunk (re: source). Nel dettaglio, però, oggi daremo un’occhiata a un’opera che è divenuta popolarissima su Webtoon.
Everything is fine (1) di Mike Birchall: sin da quando è stata annunciata la sua uscita in Italia, questo manhwa (vista la sua piattaforma d’esordio) mi ha subito incuriosito. Non mi sono voluto informare troppo per non rovinarmi nessun tipo di colpo di scena, ma da quel poco che ho letto sento che queste vibes alla Black Mirror mi attirano tantissimo. Non a caso, è un’opera che ha ottenuto decine di milioni di visualizzazioni su Webtoon. Il titolo, poi, mi ricorda uno dei miei meme preferiti (ve lo lascio qui in basso).
Sam e Maggie sono una coppia normale, vivono in un quartiere normale, hanno un cane normale. Le villette del quartiere sembrano tutte uguali, anche i vicini sembrano tutti uguali. Ma perché questa idilliaca vita suburbana viene sorvegliata attentamente da una fitta rete di telecamere?
E anche per questa settimana è tutto! Grazie mille per essere stati nuovamente con me. Se volete supportare GoTankōbon, lo sapete già, potete farlo condividendo questa puntata con chi preferite o, semplicemente, lasciando un cuoricino con il tasto qui in basso. Io, mentre mi preparo per una maratona dedicata a tutti i film di Godzilla della Toho, vi auguro un buon weekend. Ci sentiamo venerdì prossimo, ciao! ✌️