GoTankōbon #33 | L'incontro con Masaaki Ninomiya e la crescita dei lettori di fumetti in Italia
Ciao! Questa è la trentatreesima puntata di GoTankōbon. Oggi parliamo di Maasaki Ninomiya, passato per Roma, e del suo Gannibal. Poi, come sempre, spazio a qualche notizia interessante e alle migliori uscite della settimana.
Maasaki Ninomiya a Roma è stata una bella sorpresa 🤌🧟♂️
Ok, devo ammetterlo: in questi giorni guardare i video e i post delle persone andate a Lucca mi ha fatto un po’ rosicare. Perché per chi ama il mondo dei manga è stata davvero una buona edizione specialmente per via di un aspetto: ci sono stati tanti ospiti internazionali di altissimo livello. Ma tanto oramai mi ero messo l’anima in pace, comunque non avrei potuto farci nulla per via di impegni e impossibilità varie. E invece, plot twist: lunedì gli amici di Hikari hanno annunciato sui propri social, decisamente a sorpresa, un evento con Maasaki Ninomiya. L’autore avrebbe fatto tappa a Roma per un firmacopie di Gannibal. E che fai, te ne privi? Ovviamente no. E quindi, zaino in spalla, mi sono diretto verso La Feltrinelli indicata per la presentazione dell’opera del sensei.
L’idea che non fosse solamente un momento per firmare delle copie, ma bensì un incontro a tutto tondo, mi ha fatto super piacere: è veramente interessante ascoltare direttamente dall’artista come lavora, quali sono i suoi processi creativi e, in generale, cosa c’è dietro a un lavoro così di successo. E Ninomiya, sin da subito, appare come un autore molto alla mano, disponibile, che sembra divertirsi in questi contesti. La chiacchierata, sfortunatamente, non è durata moltissimo ma sono comunque usciti fuori molti spunti interessanti. Insieme al mangaka, poi, era presente anche Midori Yamane (autrice, insegnante ed ex collaboratrice di Kodansha), che ha contribuito con le sue traduzioni a rendere possibile l’evento.
I temi trattati durante l’incontro sono stati diversi e sono emerse parecchie curiosità, tra cui anche il fatto che Ninomiya adora ascoltare i System of a Down (band che, a mio parere, si sposa davvero bene con il suo manga più famoso). Ma tra gli argomenti più interessanti ne ho selezionati tre che voglio riportarvi, quelli che secondo me raccontano meglio di lui: quali sono state le sue influenze, il momento in cui si è innamorato dei manga e, infine, il quantitativo di lavoro settimanale che deve svolgere. Sì, perché l’elemento che ha ispirato Gannibal, infatti, è stato per me abbastanza inaspettato. Ma prima di addentrarci in tutto ciò, per ragion di cronaca, penso sia meglio fare un passo indietro e dirvi almeno di cosa parla questo fumetto che, definirei, un thriller a tinte horror:
L'ufficiale di polizia Daigo Agawa è stato trasferito nel tranquillo villaggio di Kuge dopo la scomparsa del suo predecessore, l’agente Kano. Con lui ci sono la sua affettuosa moglie, Yuki, e la loro dolce figlia Mashiro. Appena arrivati, gli abitanti del villaggio sembrano estremamente accoglienti e calorosi, tranne la famiglia Goto, recentemente colpita da una tragica perdita. I Goto sembrano nutrire una profonda antipatia per Agawa e cercano di metterlo in guardia sui pericoli di interferire nelle loro faccende e sulla fiducia negli abitanti del villaggio. Questo perché Agawa è particolarmente interessato agli eventi misteriosi del paesino e da una voce che lo circonda: sembrerebbe che a Kuge si pratichi ancora il cannibalismo.
Tornando a noi, Ninomiya ha detto di aver avuto l’idea di creare questo manga dopo aver visto Straw Dogs (o Cane di paglia in italiano) con Dustin Hoffman: nulla di giapponese, dunque. E il che confermerebbe, ancora una volta, quanto il cinema americano stia diventando un riferimento per il fumetto nipponico tra gli autori contemporanei (vedi anche Fujimoto con Chainsaw Man). Dalla pellicola del 1971 ha detto di aver preso spunto soprattutto per l’ambientazione della sua opera: Gannibal è infatti un manga che ti trascina dentro a un villaggio giapponese sperduto nella natura. Un’ambientazione che di giorno affascina il lettore, ma che di notte diventa spettrale.
Quest’ambientazione oscura mette i brividi grazie allo stile realistico di Ninomiya, che disegna riempiendo il foglio di dettagli insieme all’utilizzo di un tratto molto sporco. La sua penna sa essere contemporaneamente precisa e imprecisa in base ai momenti della storia: le scene d’azione (che non mancano assolutamente) sono quelle che emergono per qualità sulla base delle sue abilità di illustratore. E a livello di storytelling non siamo da meno: Gannibal è un manga che ti tiene incollato alle sue pagine e ti fa venire voglia di andare avanti di volume in volume. I sospetti di Daigo saranno gli stessi di noi lettori, ma poi le paranoie e il senso di oppressione che quel piccolo villaggio porterà sul protagonista farà andare fuori strada sia noi che il poliziotto.
Ecco, probabilmente saper scrivere così bene una storia è un dono, ma anche frutto di tante letture fatte in passato. E qui ci colleghiamo al secondo punto dell’incontro avvenuto in quella Feltrinelli, mentre fuori impazzava il traffico di Roma sotto la pioggia: l’opera che lo ha fatto innamorare dei fumetti. E, ovviamente, quest’ultima non poteva essere che del dio dei manga: Osamu Tezuka. L’autore di Gannibal, infatti, ha detto di essere rimasto stregato quando nella biblioteca delle sue scuole medie trovò La Fenice: un’opera che ha impegnato Tezuka per ben trent’anni e che Ninomiya lesse non per piacere, ma perché obbligato dalla scuola. Beh, probabilmente non poteva esserci compito per casa migliore che i suoi docenti potessero dargli, visto poi quello che è scaturito da quella lettura.
Certo, la vita del mangaka non è semplice, ne abbiamo parlato in passato e lo ha confermato il sensei stesso tra qualche risata utile per nascondere la fatica provata durante i giorni delle pubblicazioni. Per realizzare Gannibal ha infatti dovuto mantenere un ritmo di lavoro difficile da sostenere per chiunque, dato che gli venivano richieste ben venti tavole alla settimana. So che a primo impatto può sembrare poco, ma non è così fidatevi. Anche perché dovreste vedere la cura e il dettaglio che Ninomiya applica a ogni singola scena della sua opera: dal fondale pieno di elementi alle espressività dei personaggi. Un grandissimo sforzo che, però, il pubblico e la critica hanno ripagato con tanto affetto anche al di fuori dei confini giapponesi. Se ne sarà accorto a Lucca, ma lo avrà percepito anche in quelle poche ore passate nella Capitale.
I numeri di Gannibal, infatti, parlano chiaro: l’opera ha venduto nel mondo più di 3 milioni di copie (numeri ben più alti di grandi capolavori della narrativa come Infinite Jest di David Foster Wallace, per intenderci) e l’espandersi della sua fama ha permesso anche la nascita del suo live action, oggi disponibile su Disney+. Una serie tv che, a detta di molti, è ben riuscita ma sulla quale Ninomiya non ha voluto mettere mano, altrimenti avrebbe fatto cambiare troppe cose (che credo sia la normalissima reazione di chiunque quando gli viene toccata la propria creazione). E a questo punto, già che ci siamo, i complimenti vanno fatti anche ad Hikari che ha portato in Italia questa bellissima opera e questo bravissimo autore.
Ora non ci resta che aspettare qualche sua opera futura, dopo che si sarà degnamente riposato. E qualche anticipazione Ninomiya ha voluto darla: vorrebbe creare un manga che ha a che fare con il Kyōgen (un genere teatrale comico tradizionale giapponese che si basa sulla mimica facciale, il linguaggio corporeo e il linguaggio verbale). Di certo un tema inaspettato da uno come lui. Ma, come avrete capito dall’incontro a sorpresa di Roma e da com’è realizzato Gannibal, i plot twist con Ninomiya sono sempre dietro l’angolo. Chissà se ci inserirà qualche elemento oscuro o fantastico. O magari stava semplicemente prendendoci in giro, perché no. A prescindere da ciò, qualsiasi cosa il mangaka vorrà realizzare noi saremo qui pronti ad attendere: Gannibal ha gettato delle basi molto forti e in futuro ci sarà da divertirsi.
Più lettori di fumetti, un acquisto della Juventus e il ritorno di Doraemon 💸😺
Passiamo alla sezione delle notizie della settimana, dove c’è un grande ritorno da annunciare, un colpo di mercato speciale e poi ci tocca anche parlare di numeri e soldi. Anzi, iniziamo da lì.
Sì, perché l’Associazione Italiana Editori (AIE), insieme a Lucca Crea, ha presentato al Lucca Comics & Games 2023 uno studio che ci restituisce un’ampia panoramica legata ai lettori di fumetti in Italia. Il primo dato da sapere? Che quest’ultimi sono aumentati rispetto all’ultima rilevazione (2022 vs 2021). Gli ultimi aggiornamenti, infatti, ci dicono che gli italiani che leggono fumetti sono ben 10 milioni e 200mila: ossia il 23% della popolazione che va tra i 15 anni e i 74 anni (nel 2021 erano il 18%). Poi c’è da sottolineare il peso delle fumetterie in questo mercato, che coprono quasi il 40% del totale delle vendite (39.8%), ossia 179,1 milioni di euro. L’unico aspetto negativo da sottolineare? Nei primi nove mesi del 2023 i canali trade (librerie tradizionali, e-commerce e supermercati) hanno registrato un rallentamento nelle vendite del 13.4% rispetto allo scorso anno.
La Juventus piazza un grande colpo sul mercato: Kojiro Hyuga. Sì, proprio lui: Mark Lenders. Ok, non scenderà davvero in campo sotto la guida di Max Allegri, ma la società bianconera ha annunciato una nuova campagna (con tanto di maglietta acquistabile) in cui il protagonista è proprio il bomber di Captain Tsubasa. Hyuga (o Lenders, come viene tradotto in occidente) nella serie del mangaka Takahashi ha tra l’altro vestito veramente la maglia della Vecchia Signora (anche quella della Reggiana). E pensare che uno come Alex Del Piero ha ammesso di essersi ispirato molto a Holly & Benji da piccolo. Tutto torna, quindi. Certo, sarebbe stato bello vederlo al fianco di Vlahovic.
E intanto torna un manga leggendario: Doraemon. Tentōmushi Comics, in occasione dei 90 anni che avrebbe compiuto l’autore Fujiko F. Fujio, ha deciso di pubblicare il 1° dicembre il settimo volume di Doraemon Plus: un manga nato nel 2005 con l’intento di raccogliere tutte storie inedite, mai pubblicate durante la serie originale, di Fujiko Fujio (duo composto da Fujiko F. Fujio e Fujiko Fujio A). La sua ultima pubblicazione, il sesto volume, risale al 2014. Ah, piccolo consiglio per gli amanti del gatto magico più famoso del mondo: regalatevi questo breve video di Maurizio Merluzzo in cui Pietro Ubaldi doppia Doraemon utilizzando vari dialetti italiani.
Le migliori uscite manga della settimana (6 nov - 12 nov) 💓⏱️
Altra settimana, altre uscite manga da segnalare. Proseguono DanDaDan (9), Ranking Of Kings (4), Oshi No Ko (11), One-Punch Man (28), Sakamoto Days (10), Claymore New Edition (12), Boruto (20), Togen Anki (8) e Call Of The Night (11). Tra i primi numeri da segnalare, che troverete anche in libreria, il nuovo manga edito da Einaudi.
Zeroventi (1) di Mattia Bussola e Emilio Pilliu: il primo prodotto della nuova collana Einaudi Stile Libero Manga è un fumetto interamente italiano. L’autore, Mattia Bussola, ha realizzato già altri fumetti (editi Eura, Star Comics e Sergio Bonelli) e romanzi sempre per Giulio Einaudi Editore.
Nadine e Davide fuggono da due amori sbagliati. Lui sogna che tutto segua il suo «piano perfetto», ma sembra incapace di costruire una relazione solida. Lei invece crede nella coppia, ma deve imparare a «salvarsi da sola». Il caso li fa incontrare nella città più bella del mondo, mentre riflettono sulle loro ferite e sul loro modo di amare. Qualcosa li spinge l’uno verso l’altra: sarà più forte della paura di soffrire ancora? Perché, se per innamorarsi basta un attimo, per conoscersi non basta una vita intera.
Ed è tutto per oggi. Grazie per essere stati con me anche questo venerdì. Qui sotto, come sempre, avete tutti i riferimenti per condividere la puntata con chi volete o per lasciare un cuoricino. Vi auguro un buon weekend, ci si sente tra sette giorni! 🫰